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Apple nel mirino dell’Antitrust in Francia per “abuso di posizione dominante”

Discriminazione commerciale è questa l’accusa rivolta all’azienda di Cupertino che in Francia ha subito un severo controllo di documenti, fatture di vendita e molto altro.
A cura di Bruno Mucciarelli
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In Francia, Apple, è sotto il mirino delle autorità per un presunto abuso della propria posizione in offerta ad alcuni accordi più vantaggiosi nei propri store rispetto ai negozi dei concorrenti. Un'azione di controllo imponente, quella francese, che ha visto una durata addirittura di 24 ore, tra analisi di documenti, fatture di vendita e molto altro.

Secondo quanto hanno riportato le cronache locali, gli Apple Store francesi avrebbero subito controlli e perquisizioni voluti dall'Autorità francese, che hanno portato alla confisca di non meglio precisati documenti. La causa di tutto ciò sembrerebbe ricondursi ad una discriminazione commerciale secondo cui Apple stessa renderebbe poco vantaggiosa la vendita dei propri prodotti ai rivenditori indipendenti, costringendoli quindi alla chiusura forzata o alla bancarotta per mancanza di clienti.

La situazione sembra essersi focalizzata durante la metà del 2012, quando il distributore indipendente eBizcuss è finito in bancarotta, con la forzata chiusura di ben 15 negozi oltralpe. Le inchieste sono quindi partite e sono state subito esternate colpe come "Abuso di posizione dominante", "Abuso di dipendenza economica" e di "concorrenza sleale", su cui adesso si dovrà fare chiarezza. Oltretutto seguendo sempre le indagini, Apple, rifornirebbe prima i propri store, mandando materiale ai reseller solo in un secondo momento. Proprio lo stesso eBizcuss si è sempre lamentato di aver atteso tempi biblici per ricevere i propri ordini di iPhone e iMac, con l’effetto di perdere clienti, che si sono inoltrati negli Apple Store dove invece i prodotti erano chiaramente presenti.

Di difficile interpretazione anche gli sconti e le promozioni di Cupertino che risultano effimere e non realizzabili viste le riduzioni decisamente minime e solo per specifici periodi di tempo che comunque risulterebbe in concomitanza di uscite di nuovi prodotti e dunque non sempre utili al venditore. L’Antitrust non ha al momento emesso alcun giudizio nei confronti di Apple, non commentando nemmeno con le motivazioni e l’esito delle perquisizioni di questi giorni. Si dovrà attendere l'evolversi delle indagini per capire se Apple è realmente colpevole.

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