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Apple pagherà fino a 500 milioni ai proprietari dei vecchi iPhone rallentati a causa della batteria

La casa di Cupertino ha accettato un accordo propostole negli Stati Uniti dai consumatori colpiti dal problema: pagare 25 dollari per ciascun iPhone da loro acquistato e rallentato senza comunicazioni. I telefoni in questione sono tutti iPhone 7 o precedenti, mentre, il rimborso totale sarà di minimo 310 milioni di dollari.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il caso degli iPhone rallentati in segreto da Apple per fare fronte alle batterie usurate sta ufficialmente per chiudersi, almeno negli Stati Uniti. La casa di Cupertino ha infatti accettato un accordo nelle aule di tribunale che la porterà a pagare fino a 500 milioni di dollari ai proprietari di alcuni iPhone particolarmente datati, che si erano trovati improvvisamente per le mani un prodotto più lento del normale senza conoscerne la causa.

La vicenda risale a poco più di due anni fa, quando un utente Apple riuscì a provare che il suo iPhone risultava improvvisamente più veloce dopo aver fatto sostituire la batteria. Oggi sappiamo che limitare la velocità del processore di iPhone in presenza di una batteria usurata è un comportamento previsto dal sistema operativo iOS, ma ai tempi Apple non aveva reso noto questo dettaglio. Il caso fece scalpore e portò Apple ad adottare una serie di misure riparative, come una serie di avvisi chiari all'interno di iOS sulla funzionalità di limitazione delle prestazioni e tariffe più economiche per la sostituzione delle batterie.

Battezzata immediatamente batterygate, la vicenda diede inoltre luogo a numerose class action di utenti in cerca di compensazione dalla casa di Cupertino; gli utenti colpiti affermavano infatti che non avrebbero cambiato il proprio smartphone se avessero saputo che i rallentamenti si sarebbero risolti con un semplice cambio di batteria. I procedimenti legali intentati sono stati numerosi, ma nel corso degli anni sono confluiti in un'unica azione — quella che sta giungendo a conclusione in questi giorni.

Apple — pur negando di aver commesso alcun illecito — ha accettato di corrispondere ai consumatori rappresentati nella class action un rimborso totale che va da un minimo di 310 milioni a un massimo di 500 milioni di dollari, da suddividere per ciascun telefono acquistato e colpito dal problema (deve cioè essere un iPhone 6, 6 Plus, 6s, 6s Plus, 7, 7Plus o SE con sistema operativo iOS 10.2.1 o successivo). Nella proposta accettata da Apple si parla di 25 dollari per dispositivo, ma la cifra potrebbe aumentare o diminuire a seconda del numero di dispositivi che verranno dichiarati idonei al rimborso.

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