Apple pagherà parte degli studi del ragazzo che due settimane fa ha individuato la falla di FaceTime che ha costretto l'azienda a bloccare temporaneamente la funzionalità di chiamate di gruppo all'interno dei suoi dispositivi. Il 14enne proveniente dal Texas, Grant Thompson, ha individuato il bug, che è stato in seguito segnalato all'azienda di Cupertino dalla madre. La falla all'interno della piattaforma Apple permetteva a chi chiamava di ricevere l'audio e il video dei telefoni e dei Mac chiamati anche prima che i proprietari rispondessero, una grave violazione della privacy che ha costretto Apple a bloccare le chiamate di gruppo.
Apple ha poi risolto il problema e reso nuovamente disponibili le chiamate di gruppo, annunciando anche che la famiglia di Thompson avrebbe ricevuto una ricompensa e che avrebbe pagato parte degli studi del giovane informatico. All'interno della nota l'azienda di Cupertino si è poi scusata "con i clienti colpiti e con tutti coloro che si sono preoccupati per questo problema di sicurezza". Non è stato svelato l'ammontare del pagamento che Apple predisporrà nei confronti della famiglia del ragazzo. Da tre anni la mela offre una ricompensa fino a 200.000 dollari per chi individua dei bug all'interno di iOS.
In questo caso sfruttare la falla fino a pochi giorni fa era fin troppo semplice: bastava selezionare il contatto desiderato e, in fase di composizione, aggiungere alla chiamata il proprio numero tra i partecipanti. La vittima continuava a visualizzare la schermata con la chiamata in arrivo, ma in realtà il dispositivo stava già trasmettendo l'audio al chiamante; se poi il contatto chiamato decideva di rifiutare la conversazione premendo il tasto di accensione, il telefono iniziava a trasmettere anche il flusso video. Apple sarebbe stata a conoscenza di questa falla qualche giorno prima della diffusione della notizia riguardante il bug.