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Apple preferisce indebitarsi che pagare le tasse: così (tutte) le banche aiutano la mela

Meglio indebitarsi che dover pagare le tasse, altissime, sul contante tenuto al sicuro all’estero. È questa la strategia finanziaria di Apple, che nel corso egli ultimi giorni ha emesso obbligazioni per 7 miliardi di dollari con l’obiettivo di rinvigorire i finanziamenti delle proprie operazioni.
A cura di Redazione Tech
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Meglio indebitarsi che dover pagare le tasse, altissime, sul contante tenuto al sicuro all'estero. È questa la strategia finanziaria di Apple, che nel corso egli ultimi giorni ha emesso obbligazioni per 7 miliardi di dollari con l'obiettivo di rinvigorire i finanziamenti delle proprie operazioni, pagamento del dividendo compreso. Una procedura che vede quasi tutte le banche coinvolte e ben felici di collaborare: Goldman Sachs, Bofa Merrill Lynch, Jp Morgan, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Barclays e Citigroup, ma anche Academy Securities, C.L. King & Associates, Loop Capital Markets e Siebert Cisneros Shank.

L'emissione ha coinvolto titoli di diversa durata, tra i 2 e i 20 anni, con diversi rendimenti  che vanno dall'1,8 percento al 3,75 percento. Ad accaparrarsi la fetta più grande di obbligazioni è stata la Goldman Sachs (2,8 miliardi) seguita da Jp Morgan e Merrill Lynch (1,4 miliardi). Apple ha concesso alle banche uno sconto sui bond, che, una volta piazzati sul mercato, si tramuteranno nel loro incasso. Nel complesso le banche riceveranno 12,95 milioni di dollari. Ma perché un'azienda che ha in tasca 286 miliardi di dollari deve utilizzare obbligazioni per racimolare denaro?

La risposta è semplice e scontata: vuole evitare di dover pagare le tasse. Attualmente gran parte della cassa di Apple è custodita in paradisi fiscali al di fuori degli Stati Uniti. Si parla di circa 128 miliardi di dollari che, se dovessero rientrare nel paese, verrebbero tassati come minimo al 35 percento. Per questo all'azienda di Cupertino conviene indebitarsi utilizzando emissioni obbligazionarie caratterizzate da un tasso massimo del 3,75 percento. Una pratica di certo non nuova per Apple, che fino ad oggi ha emesso obbligazioni per una cifra pari a circa 116 miliardi di dollari.

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