Nel corso di un incontro con il Congresso americano, il presidente e Chief Legal Officer di Microsoft, Brad Smith, ha annunciato che l'azienda sosterrà "con tutto il cuore" Apple nella causa che ha vede l'azienda di Cupertino confrontarsi con l'FBI in merito allo sblocco di un iPhone appartenuto ad uno degli attentatori della strage di San Bernardino. Per questo Microsoft depositerà un amicus curiae nel corso della prossima settimana: si tratta di un documento che una parte esterna – e di conseguenza non coinvolta direttamente nel caso – può inviare alla corte per aiutarla a decidere.
Nel corso degli ultimi giorni alcune dichiarazioni di Bill Gates avevano fatto discutere perché apparentemente andavano a schierare l'azienda di Redmond contro Apple, a differenza di molte altre realtà che invece ne hanno lodato la ferma posizione. In verità lo stesso Gates era tornato sulla questione spiegando di essere rimasto "deluso" dai primi rapporti e che le sue affermazioni erano state travisate: l'ex CEO voleva semplicemente affermare di comprendere le richieste delle autorità e che queste potrebbero avere senso in alcune occasioni, ma non nel caso in questione.
L'azienda andrà quindi a sostenere pienamente la causa di Apple, sia con un formale amicus curiae che con le dichiarazioni presentate al Congresso. Durante la seduta, infatti, Smith ha mostrato un registratore di cassa del 1912, spiegando che "la corte non dovrebbe cercare di risolvere i problemi del 21esimo secolo con una legge dell'era di questo macchinario". Il legale si riferiva al fatto che le autorità si stanno appellando ad una normativa del 1911 chiamata All Wrists Act per accedere all'iPhone. "Ogni caso ha implicazioni per altri" ha concluso Smith, definendo ancora una volta l'eventuale vittoria delle autorità come un pericoloso precedente.