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Apple Watch ha salvato la vita di un 25enne

L’orologio della casa di Cupertino ha inviato al proprietario una notifica relativa a una frequenza cardiaca di molto superiore alla norma: 210 battiti al minuto. Il ragazzo si è recato dal medico per un controllo e ha scoperto di doversi sottoporre a una operazione per correggere un difetto potenzialmente letale.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Zachary Zies (Foto: Facebook)
Zachary Zies (Foto: Facebook)

Non è la prima volta che uno smartwatch contribuisce a salvare la vita del proprietario, eppure ogni episodio contribuisce a rafforzare l'idea che una tecnologia simile possa essere utile a milioni di persone. L'ultimo episodio del genere coinvolge lo smartwatch per eccellenza, se non altro perché il più venduto: l'Apple Watch di Apple, che ha allertato un giovane paziente di 25 anni consigliandogli un check-up medico che gli ha salvato la vita.

La storia è quella di Zachary Zies, un ragazzo statunitense dell'Ohio affetto da atassia di Friedreich, una condizione genetica che provoca un danno progressivo del sistema nervoso in chi ne è affetto; la malattia può provocare alterazioni delle funzionalità cardiache anche gravi, motivo per cui l'allarme lanciato da Apple Watch non è andato inascoltato. Grazie ai suoi sensori per il battito cardiaco, il gadget ha infatti rilevato una frequenza cardiaca di molto superiore alla norma: circa 210 battiti al minuto, contro i 6o normalmente espressi a riposo da un cuore sano. Il dispositivo ha inviato dunque una notifica al proprietario, avvisandolo che qualcosa nel suo ritmo cardiaco non stava andando per il verso giusto.

Zies, dal canto suo, ha accolto con preoccupazione la notifica dell'orologio e ha deciso che valeva la pena correre dal medico per un'analisi, e dopo un esame più approfondito ha avuto la conferma che l'alto valore riscontrato era una campanello d'allarme che non andava ignorato. Dopo avergli diagnosticato una fibrillazione atriale non trattabile con l'utilizzo di farmaci, il suo medico l'ha sottoposto infatti a un'operazione di ablazione transcatetere – una procedura che disattiva l'area del cuore che provoca le aritmie causando una cicatrice nel punto interessato.

L'operazione non è particolarmente invasiva, tanto che si esegue spesso in anestesia parziale e consente ai pazienti di tornare a casa in poche ore. È quello che è sccesso a Zachary, che una volta rimessosi ha voluto raccontare la sua storia online e alle testate che se ne sono immediatamente interessate.

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