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Atari verso la bancarotta, il crollo del gigante dei videogames

In due anni le azioni del colosso sono crollate in maniera vertiginosa, tanto da costringere la costola americana del gruppo a staccarsi dall’azienda madre, puntando ad una amministrazione controllata per essere acquistata da privati e convertire la produzione verso il settore del mobile gaming.
A cura di Angelo Marra
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E' in atto una vera e propria scissione all'interno do Atari, lo storico brand che per anni ha dominato il settore dei videogiochi. Il gruppo si trova in una situazione finanziaria ai limiti del disastro, con entrate crollate del 43% nel 2011 e del 34% nel 2012 ed il prezzo delle azioni passato dagli 11 dollari del 2008 a poco meno di un dollaro attuale. Ecco perchè la costola composta dalle affiliate americane ora punta a separarsi dalla casa madre,, l'Atari SA, avviando le procedure per il Chapter  11, una specie di amministrazione controllata. Grazie a questo passaggio, Atari Inc e le altre aziende d'oltre oceano potrebbero tornare disponibili sul mercato ed acquisibili da compratori privati, nella speranza di convertire la produzione verso contenuti digitali e mobile gaming.

Quello di Atari è un nome che per oltre 30 anni è stato il simbolo della produzione di console e videogiochi, eppure l'azienda da ormai un decennio aveva già ridotto drasticamente il proprio fatturato, tanto da legarsi per un prestito di 28 milioni di dollari con la londinese Blue Asset, scaduto qualche settimana fa. Il saldo della pendenza con Blue Asset priverebbe la compagnia delle risorse necessarie per il completamento del lancio dei nuovi prodotti (una serie di games destinati al mobile nei quali l'azienda confidava per risalire la china), stroncando definitivamente la sorte di un colosso che, con titoli come Asteroids e Pong, ha fatto la storia dei videogiochi.

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