
Si chiama SAIP (système d’alerte et de protection des populations) ed è un'applicazione lanciata dal governo francese lo scorso 8 giugno, il cui scopo dovrebbe essere quello di inviare notifiche immediate e precise riguardo ad eventuali attacchi terroristici o in caso di gravi problematiche nazionali. Nel corso dell'attacco avvenuto nelle scorse ore a Nizza, quindi, la comunicazione sarebbe dovuta avvenire istantaneamente. Invece, come denunciato da molti francesi, i messaggi d'avvertimento sono arrivati oltre due ore dopo l'attacco, intorno all'1 e 34 di notte. L'attentato è invece avvenuto intorno alle 22:30.
Il sistema, che dovrebbe inviare un messaggio allo smartphone degli utenti che hanno installato l'applicazione, è stato sviluppato in seguito agli attacchi che hanno colpito Parigi lo scorso novembre come strumento complementare rispetto ad altri canali di comunicazione delle autorità. L'input iniziale viene dato dalla prefettura, che decide quale messaggio inviare entro i successivi 15 minuti. In questo caso, però, la comunicazione non solo non è stata immediata, ma anche estremamente lenta. "Il SAIP ci avvisa due ore dopo la tragedia" scrive un utente su Twitter. "Qual è l'utilità dell'applicazione?". Molti cittadini hanno pubblicato sui social network le immagini dell'avviso, che ha raggiunto gli smartphone intorno all'1:34, oltre due ore dopo l'attentato.
Più reattivo è stato Facebook, che nel corso delle ore successive all'attentato ha attivato il Safety Check, uno strumento che consente a chi si trova in luoghi interessati da attentati o catastrofi naturali di far sapere che sta bene ai propri contatti. Per la seconda volta il social network di Mark Zuckerberg ha attivato lo strumento per un evento avvenuto in Francia. Fino ad oggi, infatti, il Safety Check era stato reso disponibile per gli attentati di Parigi del 13 novembre, quelli in Nigeria del 17 novembre, di Bruxelles del 22 marzo, di Lahore, in Pakistan, del 27 marzo e di Orlando del 12 giugno. Prima degli attentati nella capitale francese, lo strumento era stato attivato soltanto in presenza di disastri naturali, come terremoti e tsunami.
