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Attenzione a queste promettenti offerte di lavoro su Facebook: sono truffe

Un raggiro che in queste settimane sta tornando a diffondersi sulle pagine di Facebook è quello delle finte offerte di lavoro pubblicate al solo scopo di raccogliere i dati sensibili degli utenti che cadono nel tranello: protagoniste involontarie degli ultimi giorni sono aziende il cui nome viene utilizzato indebitamente per irretire potenziali candidati.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Le bacheche di Facebook possono essere una risorsa utile per chi desidera trovare lavoro, ma la funzionalità insita nel social network viene a volte utilizzata da utenti senza scrupoli per portare avanti vere e proprie truffe ai danni di chi sta cercando impiego. Un raggiro particolarmente diffuso che in queste settimane sta tornando a diffondersi sulle pagine del sito è quello delle finte offerte di lavoro pubblicate al solo scopo di raccogliere i dati sensibili degli utenti che cadono nel tranello: protagoniste involontarie degli ultimi giorni sono aziende il cui nome viene utilizzato indebitamente per irretire potenziali candidati, ad esempio Vodafone e Lidl; nei mesi scorsi però i prestanome involontari sono stati altri e numerosi.

Le finte offerte che costituiscono il cuore di queste truffe sono pensate con uno scopo ben preciso: attirare a tutti i costi l'attenzione degli utenti. Per questo motivo gli annunci hanno caratteristiche molto specifici: provengono da aziende rinomate, offrono lavoro nelle vicinanze degli utenti, riguardano mansioni accessibili a tutti, non sono vincolati da particolari requisiti e soprattutto portano in dote stipendi e remunerazioni decisamente elevati. Ovviamente niente di tutto ciò che viene pubblicato è realtà: le aziende paventate non hanno diramato annunci; se hanno posizioni aperte, le stanno proponendo attraverso altri canali.

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A caccia di dati

Una volta attirata l'attenzione degli utenti con la promessa di un lavoro stabile e ben pagato, i truffatori possono tentare di mettere le mani sull'obbiettivo: i dati personali dei candidati. Nei moduli che il social mette a disposizione agli utenti per manifestare agli inserzionisti la propria disponibilità, vengono chieste informazioni come nome e cognome, città di residenza, indirizzo email e numero di telefono. Per chi compila questi moduli la candidatura non va a buon fine, ma le informazioni finiscono nelle mani di truffatori che possono riutilizzarle per raggiri successivi, come truffe basate sul phishing o furti di identità.

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Come riconoscere gli annunci falsi

In realtà molte delle offerte di lavoro su Facebook sono legittime, e la quantità di quelle che sfuggono al controllo dei moderatori è una minoranza. Riconoscere gli annunci truffaldini fortunatamente è semplice: chiunque abbia avuto esperienza del mercato del lavoro saprebbe riconoscere una offerta troppo buona per essere vera, e alcune di quelle compilate dai cacciatori di dati sensibili sono smaccatamente surreali dal punto di vista del trattamento economico. Altre non hanno semplicemente alcuna coerenza logica interna: un titolo che anticipa un lavoro con Vodafone nei pressi di una località italiana, ma offre uno stipendio in real brasiliani e nel corpo del messaggio propone di lavorare con TIM.

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