Da Facebook a WhatsApp, oggi gli auguri di Carnevale passano quasi esclusivamente dai social network. Se già questa mattina molti utenti si sono visti augurare una buona festività da parte di Facebook attraverso l'iniziativa "È Carnevale!", in molti stanno utilizzando l'applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp per inviare gli auguri ad amici e parenti. Non solo maschere, carri e stelle filanti, quindi, ma anche un fiume di auguri (e scherzi) digitali che dagli SMS si sono ormai trasformati in innumerevoli messaggi inviati sul web. Vi proponiamo una raccolta di frasi e proverbi da inviare ai vostri contatti per augurargli Buon Carnevale o semplicemente fargli uno scherzo. D'altronde oggi, come da proverbio, vale tutto.
Si parte proprio da “A Carnevale ogni scherzo vale”, un'ottima frase per stemperare la tensione dopo una battuta un po' cattiva. Su WhatsApp si potrebbe, per esempio, inventarsi una notizia falsa o mettere in atto una vera e propria ricostruzione fasulla, magari con l'aiuto di complici. Basta creare un gruppo, dargli un nome d'effetto e mettersi d'accordo su cosa dire alla vittima. Ma non solo, amatissime dagli utenti sono anche le frasi di scherno, sempre in vena simpatica e amichevole: "La mia unica consolazione è sapere che almeno tu oggi resti normale, visto che alla tua maschera ci hai già abituato durante l’anno! Buon Carnevale!".
Gli scherzi vi sembrano eccessivi? Nessun problema, in un'occasione come il Carnevale è possibile inviare le molte citazioni ed aforismi di personaggi famosi che ben si accostano ad una festività del genere: "Chi non ride mai non è una persona seria" (Charlie Chaplin), "Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero" (Oscar Wilde) o "Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni" (William Shakespeare). Infine, perché non chiedere ai propri figli più piccoli di imparare una filastrocca, come quella ormai famosa di Gianni Rodari (ottima anche per Whatsapp): "Pulcinella ed Arlecchino / cenavano insieme in un piattino / e se nel piatto c’era qualcosa / chissà che cena appetitosa / Arlecchino e Pulcinella / bevevano insieme in una scodella / e se la scodella vuota non era / chissà che sbornia, quella sera".
