Quella della banda ultralarga in Italia è una questione che si trascina avanti da ormai diversi mesi. Si parla di connessioni che possano raggiungere velocità di 30-100 Megabit, uno standard discreto se si pensa a quello attuale di molti altri paesi, ben al di sopra di queste medie. Dei passi avanti in questo senso, però, anche noi li stiamo facendo. Ieri, 19 marzo, è stato firmato il contratto che prevede lo sviluppo della banda larga nel Bel Paese ad opera di Vodafone e F2i, il fondo italiano per le infrastrutture, tramite la società Metroweb, della quale F2i è socio di maggioranza con il 54%.
Metroweb Sviluppo, l'azienda che installerà l'infrastruttura per la banda larga in Italia, sarà quindi supportata dagli operatori telefonici e dallo stato. Vodafone, in questo, sarà in prima linea, ma solo a determinate condizioni. Nel documento viene infatti precisato che l'operatore si impegna a rilevare una quota di Metroweb a patto che gli altri azionisti godano di quote paritetiche e a guidare il tutto ci sia lo stato. L'interesse di Vodafone è infatti quello di mantenere a capo di Metroweb F2i, Cdp o Fsi.
La bozza di una proposta simile aveva già coinvolto, qualche settimana fa, il governo e Telecom. Un accordo poi saltato a causa di problemi con la governance; Telecom voleva acquisire il 51% del veicolo, un'operazione che le società private non appoggiavano. Quello di Vodafone, invece, è il primo vero passo effettuato nella giusta direzione, con l'obiettivo di lasciare la maggioranza allo Stato e non a un soggetto privato. Ora resta da capire se Telecom cambierà idea e se anche Wind si unirà ai giochi, dato l'interesse più volte dimostrato. L'operazione fa parte del piano strategico da 6 miliardi di euro del governo che punta a diffondere la banda larga in tutto il paese. Il punto di arrivo è offrire una connessione a 100 Megabit al 50% della popolazione e portare i 30 Megabit in tutta Italia entro il 2020.