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Banda ultralarga, pronto il piano per passare progressivamente dal rame alla fibra ottica

Un piano che punta a sostituire il rame con la fibra ottica. È parte del progetto di banda ultralarga che il Governo approverà martedì prossimo in Consiglio dei Ministri: 6 miliardi di euro per supportare l’innovazione in Italia, soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture.
A cura di Marco Paretti
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banda ultralarga

Un piano che punta a sostituire il rame con la fibra ottica. È parte del progetto di banda ultralarga che il Governo approverà martedì prossimo in Consiglio dei Ministri: 6 miliardi di euro per supportare l'innovazione in Italia, soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture. Una mossa che, almeno sotto l'aspetto del passaggio totale alla fibra ottica, è ancora molto timida. E il motivo, ovviamente, riguarda Telecom Italia, allarmata dall'idea inserita all'ultimo minuto all'interno del piano – poi ridimensionata dagli stessi autori – relativa al pensionamento del rame. "Non sarà presentato alcun decreto su Telecom o che imponga arbitrari spegnimenti della rete in rame" ha specificato Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni.

Martedì, comunque, si comincerà a parlare di banda ultralarga. Il decreto – che il Governo dovrà varare secondo le disposizioni della Commissione europea – riguarda un piano da 6 miliardi di euro finalizzato ad incentivare gli operatori ad offrire il cosiddetto internet super veloce nel Bel Paese. Si parla di connessioni che possano raggiungere velocità di 30-100 Megabit. Secondo il documento, entro il 2020 un italiano su due sarà raggiunto dalla fibra ottica a 100 Megabit e chiunque avrà accesso alla banda ultralarga a 30 Megabit. I fondi iniziali dovranno servire a spingere gli operatori ad investire nella costruzione di infrastrutture in luoghi che altrimenti non avrebbero coperto.

banda ultralarga

La bozza iniziale – i lavori sono stati coordinati da Raffaele Tiscar, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio – parlava in realtà dell'85% del paese raggiunto dalla fibra a 10 Megabit, un obiettivo sul quale gli operatori hanno subito frenato: troppo ambizioso e impossibile da raggiungere con le attuali capacità di investimento. Allo stato attuale delle cose gli operatori possono garantire la copertura fino agli "armadi" nel 24% dei casi, ma per il 13% della popolazione dovranno ricorrere alla tecnologia senza fili. In quest'ultimo caso si parla però di luoghi remoti altrimenti irraggiungibili.

Così, nonostante gli investimenti dichiarati da Telecom Italia riguardino cifre piuttosto alte – fino a 3 miliardi di euro tra il 2015 e il 2017 – i responsabili del piano hanno voluto accelerare i tempi cominciando a suggerire l'idea di abbandonare completamente il rame in favore della fibra ottica. Le modalità di attuazione sono semplici: switch off nella fase finale del piano, con incentivi e solo "nei territori in cui siano realizzati reti in fibra ottica che replicano le infrastrutture esistenti di rame, realizzate area censuaria per area censuaria, con un termine di 12 mesi per la migrazione di tutti gli utenti”. Per questi ultimi il piano prevede “un voucher, differenziando il suo importo in relazione all’architettura di rete sottostante”. Una presa di posizione che si è resa necessaria in virtù del fatto che, secondo gli autori del piano, Telecom ha perso troppo tempo e non si è impegnata come altre aziende nella copertura del paese con la fibra ottica.

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Detto in breve, laddove sarà presente la fibra ottica, gli utenti non potranno più sottoscrivere abbonamenti che implichino l'utilizzo del rame, di fatto "uccidendo" le reti ormai considerate obsolete. Questo, ovviamente, assicurando che gli utenti abbiano accesso ai servizi in fibra allo stesso prezzo dell'Adsl, con eventuali costi aggiuntivi coperti dal voucher. L'obbligo di cessazione a priori dell'utilizzo del rame, invece, non è propriamente presente nel decreto, se non sotto forma di bozza. Bisognerà attendere martedì, però, per conoscere il reale evolversi della situazione e soprattutto per sapere se il progetto di switch off del rame – messo a repentaglio dal polverone mediatico alzatosi negli scorsi giorni – sarà attuabile.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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