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Così Bill Gates ricorda tutto ciò che legge

Il fondatore di Microsoft è sempre stato un lettore particolarmente entusiasta, ma nonostante la grande mole di volumi che legge ogni anno la memoria non gli fa difetto. Il segreto non sono tecniche mnemoniche particolari ma semplicemente la capacità di incasellare le informazioni assimilate in un quadro generale.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Se c'è un lettore vorace nel mondo dell'alta tecnologia è probabilmente Bill Gates: l'amore per i libri del fondatore di Microsoft è noto da tempo e le sue liste di letture consigliate influenzano tutti gli osservatori del settore. Come faccia a ricordare le nozioni contenute in tutti i volumi che assimila (circa 50 ogni anno) però l'ha raccontato solo in questi giorni nel corso di una chiacchierata con Quartz durante la quale ha svelato alcuni dei segreti che impiega per tenere a mente tutto ciò che legge.

Il segreto in realtà non ha molto a che fare con tecniche mnemoniche particolari, ma con una certa flessibilità, curiosità e apertura mentale che porta a saper incasellare le nuove informazioni assimilate all'interno di un quadro generale che può essersi formato nel corso degli anni o – nel caso di argomenti completamente nuovi – con un approccio preliminare molto generico. "Se parti da un quadro di riferimento abbastanza ampio ti ritrovi con tutto lo spazio necessario dove posizionare i concetti che serve assimilare".

Una cronistoria o una mappa ad esempio non vanno considerati come semplici insiemi di nozioni, ma rappresentano coordinate nelle quali inserire altre informazioni utili, che per associazione restano poi legate a eventi e luoghi, più semplici da ricordare e da mettere in relazione le une con le altre. Imparare la storia degli scienziati per avvicinarsi alle scienze ad esempio secondo Gates è un buon modo per costruire una conoscenza di tipo incrementale "più semplice da mantenere viva in memoria, rispetto ad esempio alla prima volta in cui si acquisisce una nozione slegata dal resto, come la prima volta che si sente parlare di Roma o della regina Vittoria".

Non si tratta assolutamente di un approccio inedito e "all'inizio – ammette il fondatore di Microsoft – può sembrare scoraggiante – ma una volta che vengono assimilate e colte le proporzioni dell'argomento che si sta affrontando diventa più semplice acquisire nuovi pezzetti di informazione da inserire nel quadro generale. E diventa perfino divertente riuscire a capire dove si inseriscano le nuove nozioni; capire in che rapporto si legano una con l'altra". Il segreto insomma sta tutto nel comprendere il contesto generale nel quale inserire le nozioni, e trovare quali sono le relazioni che legano queste ultime tra loro.

Gates fa l'esempio di una scacchiera, una griglia di case sulla quale posizionare dei pezzi casualmente e senza alcuna logica: "un esperto scacchista non sarà probabilmente in grado di memorizzare uno schema del genere, perché in una normale partita la posizione dei pezzi risponde a una logica, ovvero un insieme di regole che turno dopo turno ha portato a un determinato risultato". È la conoscenza delle regole che aiuta a ricordare la posizione dei pezzi: senza poter spiegare la posizione dei pezzi con le regole seguite per farli arrivare fin lì, diventa tutto più difficile.

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