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Bill Gates: “L’intelligenza artificiale è come il nucleare: nasconde potenzialità e rischi”

In un intervento alla Stanford University che si è tenuto settimana scorsa il miliardario e filantropo fondatore di Microsoft ha avuto modo di discutere di intelligenza artificiale con alcuni interlocutori, parlando sia del suo potenziale benefico, sia dei rischi di un eventuale sviluppo incontrollato.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Sulle promesse e le minacce insite nello sviluppo di forme sempre più sofisticate di intelligenza artificiale ormai si sono espresse tutte le più grandi personalità del mondo della scienza e dell'alta tecnologia. In questi giorni però ci ha pensato il fondatore di Microsoft Bill Gates a ricordare come in quest'ambito si nascondano sia rischi che benefici: in una convention a tema che si è tenuta alla Stanford University, il miliardario e filantropo ha infatti paragonato lo sviluppo di machine learning e intelligenza artificiale a quello dell'energia nucleare.

"Nella storia raramente ci siamo trovati di fronte a tecnologie contemporaneamente così promettenti e così pericolose. Possiamo pensare forse all'energia e alle armi nucleari". Il paragone in realtà non è del tutto originale. Il magnate hi tech Elon Musk in passato si era già sbilanciato al riguardo, definendo l'intelligenza artificiale come una minaccia da terza guerra mondiale, potenzialmente più seria rispetto a quella posta dalle armi nucleari, il tutto nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli di uno sviluppo incontrollato di queste tecnologie.

Gates nel suo discorso si è mostrato meno apocalittico. Da una parte ha sottolineato il pericolo dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale come arma; d'altro canto però non ha potuto non soffermarsi sul suo potenziale benefico: "la capacità insita in queste tecnologie di trovare ricorrenze e fornire analisi su grosse moli di dati ci dà la possibilità di fare cose concrete in ambiti come l'educazione e la sanità, sia in termini di costi che di qualità del servizio erogato". In generale, i sistemi basati su algoritmi di intelligenza artificiale hanno il potenziale di "rendere comprensibili sistemi per loro natura complessi, il cui funzionamento altrimenti continuerebbe a sfuggirci — e così facendo ci permettono di intervenire per modificarli a nostro piacimento".

Anche per Gates come per la maggior parte degli studiosi del tema insomma l'intelligenza artificiale non è di per sé buona o cattiva — una posizione che può sembrare banale, ma che quando la posta in gioco è così elevata è bene tenere a mente. Del resto, ammette il fondatore di Microsoft, "le sue capacità sono così incredibili da poter cambiare la nostra società in modo molto profondo".

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