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Bill Gates sul palco del TED, ma non per parlare di tecnologia

Dal palco del TED, Gates non parla di innovazione in senso digitale, ma di progresso da un punto di vista etico, umano, politico e sociale, scegliendo di condannare l’ulteriore affossamento della scuola pubblica da parte del governo USA.
A cura di Anna Coluccino
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Bill gates TED

Come ogni grande uomo, anche Bill Gates scatena sentimenti d'amore ed odio assoluti. Sebbene meno santificato di Steve Jobs, Gates  ha offerto un contributo tanto importante quanto innegabile allo sviluppo e all'innovazione tecnologica. E, a questo punto della storia, contano davvero poco le costanti accuse di Jobs circa il "furto" del progetto del primo sistema operativo ad interfaccia grafica; del resto anche Apple rubò l'idea a Xerox, o meglio, l'acquistò per 100 azioni Apple che, all'epoca, equivalevano ad un milione di dollari, ma si tratta pur sempre di bruscolini considerando il valore di quell'idea. A differenza di Jobs, però, Bill Gates ha rinunciato da tempo alla tecnologia per concentrarsi esclusivamente sulla filantropia, e da tre anni, ormai, la sua unica occupazione è provare a migliorare il mondo attraverso la Bill and Melinda Gates Foundation. Un ottimo impiego per l'uomo più ricco degli States e il secondo uomo più ricco del mondo. Per la serie: se non lo fa lui, chi altri dovrebbe farlo?

Ma il coinvolgimento di Gates all'interno di progetti che vanno dalla tutela della salute, alle energie rinnovabili, all'istruzione, ormai è così totalizzante da non lasciare più alcuno spazio alla vecchia vita da geek che il buon Bill conduceva fino a qualche anno fa, e così, dal palco del TED, Gates non parla di tecnologia, di innovazione in senso digitale, ma di progresso da un punto di vista etico, umano, politico e sociale, scegliendo, tra le altre cose, di condannare l'ulteriore affossamento della scuola pubblica da parte dell'amministrazione Obama. Questo il succo dell'intervento di Bill Gates, pubblicato all'interno di una sezione speciale del suo Gate's Notes, il sito attraverso cui il fondatore di Microsoft condivide con il mondo i propri pensieri, le letture, le lezioni che ha imparato, i sogni.

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Ma Gates non si è occupato solo della questione "istruzione". All'interno del TED 2011, cominciato lo scorso 28 febbraio ed oggi in chiusura, Bill Gates figura anche come curatore di una sezione che prevede l'intervento di quattro esperti, da lui designati, allo scopo di presentare cambiamenti rivoluzionari basati su conoscenza ed innovazione. Gli esperti chiamati a raccontare l'innovazione così come la vede Bill Gates sono: David Christian, Amina Az-Zubair, Bruce Aylward e Sal Kahn.

Per quel che riguarda Christian, l'intervento si concentra sull'idea, che condivide con Gates, di dar vita al Big History Project, ovvero un progetto di divulgazione scientifica che ha come scopo quello di raccontare la "storia della vita" ai ragazzi delle scuole superiori, facendo in modo che si interessino sempre più a materie come la fisica, la matematica, le scienze, la storia.

L'intervento della Az-Zubair, invece, ha come fuoco i progressi ottenuti dalla nazione nigeriana nel corso di questi ultimi anni: la diminuzione della mortalità infantile, la lotta contro la poliomelite e il generale miglioramento delle condizioni di vita nel paese.

A Bruce Aylward, invece, è stato assegnato il compito di fare il punto della situazione in merito al grande progetto di estirpazione del virus della poliomelite dall'intero pianeta. La questione della vaccinazione universale è uno dei grandi tarli della famiglia Gates e sembra che, ormai, si sia molto vicini alla soluzione definitiva della piaga che, per secoli, ha afflitto migliaia di popolazioni in tutto il mondo, in tutto il Tempo.

Infine, Sal Kahn è stato chiamato ad illustrare i modi e gli strumenti con cui l'istruzione si fa innovativa. Insieme a Gates, Kahn perora la causa della gratuità dell'istruzione, e mostra come l'universo virtuale possa venire in soccorso della scuola migliorando la qualità dell'educazione e acuendo l'interesse degli allievi.

Insomma, niente iPhone, iPad, IP TV e compagnia cantando per Gates, ma solo innovazione al servizio del progresso sociale prima ancora che tecnologico. Ma qualcosa resta di quel Bill Gates che abbiamo imparato a conoscere nel corso dei decenni: il desiderio di cambiare in mondo, in meglio (cosa tutt'altro che scontata).

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