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Bitcoin e criptovalute

Bitcoin, la moneta virtuale è davvero sicura?

La moneta virtuale lanciata nel 2009 sembra non avere più il valore iniziale. Tutto il sistema sembra poter essere facilmente messo in discussione.
A cura di Bruno Mucciarelli
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La crisi economica che sta interessando l'intera Europa è ormai un dato di fatto. Difficoltà nella vita quotidiana e aumento esponenziale della disoccupazione, risultano ormai notizie all'ordine del giorno. Proprio su questa incontenibile situazione in molti si erano spinti dal 2009 ad investire il proprio denaro nella nuova moneta virtuale, la cosiddetta Bitcoin, escogitata da un anonimo conosciuto come Satoshi Nakamoto. Anche per la moneta web però la crisi potrebbe avere delle importanti conseguenze.

La moneta non reale sembrava poter permettere ai consumatori di aggirare la crisi reale, creando potenzialmente una moneta parallela a quella dell'euro. Oltretutto quello che è possibile, e lo era qualche anno fa alla sua uscita, permette di acquistare qualsiasi tipo di bene, chiaramente online, proprio come avviene con l'euro. Automobili usate, programmi per i pc, gadget di ogni tipo e molto altro ancora. Le eccessive richieste della nuova Bitcoin però sembrano aver messo a dura prova il mercato realizzato ad hoc proprio per le nuove monete virtuali, conosciuto come Mt. Gox, il quale ha quindi avuto un vero e proprio blackout, questa mattina, come può avvenire anche nei mercati reali ed ufficiali.

“ |Bitcoin sembrava poter permettere ai consumatori di aggirare la crisi reale. ”
Il valore negli ultimi giorni era aumentato vertiginosamente raggiungendo quota 145 dollari per poi diminuire a 117 dollari proprio dopo il blocco. Una notizia che non può che portare gli investitori alla massima preoccupazione, visto anche che il valore della Bitcoin è proporzionale in modo diretto in base alla copertura mediatica, quindi più se ne parla e maggiore è il valore stesso della moneta virtuale. La preoccupazione è chiaramente indirizzata alla sicurezza dell'intero sistema che potrebbe crollare e con esso anche i risparmi degli investitori. Ma se per il blocco di Bitcoin non sembrerebbe plausibile l'attacco di hacker come causa, per quello di Instawallet, uno dei maggiori ntermediari della moneta, invece potrebbe ricondurre proprio ad una violazione del database degli iscritti con tanto di dati di accesso trafugati, dovuto ai cyber hacker.

BitcoinExchange

“ Serve una precisa legislazione e dei controlli imponenti sul nuovo mercato della Bitcoin. ”
FBI
Il fenomeno della moneta virtuale sembra essere sempre più imponente e con delle sfaccettature sempre più particolari. Gli attacchi, se così vogliamo definirli, sia a Mt. Gox che ad Instawallet, danno credito alla possibilità che i responsabili non vogliano realmente rubare identità altrui o i conseguenti Bitcoin, bensì hanno intenzione di realizzare un vero e proprio giro di riciclaggio del denaro virtuale. Tramite un semplice malware, in entrata su di un ignaro computer, tramite un link eseguibile su skype permette agli hacker di trasformare quell'utenza in un cercatore di Bitcoin. Italia, Russia, Polonia, Costa Rica, Spagna, Germania e Ucraina, questi i paesi in cui i ricercatori hanno avuto accesso ad un congruo numero di computer pronti al loro obiettivo principale di minare in modo inconsapevole la rete della Bitcoin.

Il sistema creato per far fronte in qualche modo alternativo alla crisi dell'euro sembra dunque portare ad un punto ben preciso. Quello di realizzare il prima possibile una legislazione in materia che permetta di vietare o sanzionare la riproduzione, illegale, della Bitcoin. Gli utenti che avevano creduto molto in questa nuova via di uscita alla crisi, fondamentalmente legale, sono oggi sempre più preoccupati di questa nascente economia digitale che senza regole e controlli potrebbe creare un vero circolo vizioso minaccioso per l'intera Europa e non solo.

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