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BitTorrent, utenti monitorati anche per il download di un singolo file

La scoperta è stata fatta da alcuni ricercatori della Birmingham University che hanno messo sotto osservazione i 100 files più scaricati della rete. Basta il download di uno solo di questi file per finire nel mirino di decine di aziende, comprese le major discografiche e musicali.
A cura di Angelo Marra
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Il download illegale di contenuti coperti da diritto d'autore, nonostante rappresenti notoriamente un reato, è una pratica comune per milioni di internauti nei quattro angoli del globo. Saltuariamente si ha notizia di qualche condanna da parte di un tribunale ma in genere si ha l'impressione che siano soltanto i grandi "downloader" a rischiare le pesanti condanne previste. "Per un solo film scaricato, non mi troverò certo la polizia davanti casa" sembra essere l'opinione comune di chi compie questa attività in maniera saltuaria ed occasionale.

La realtà sembra invece essere completamente diversa, come dimostrato da una ricerca condotta dalla Birmingham University e durata quasi tre anni. Secondo gli scienziati informatici dell'ateneo inglese infatti, i files "caldi", ovvero quelli più scaricati dalla rete, sarebbero "osservati" sul popolare client BitTorrent da diverse società in grado di individuare entro massimo 3 ore gli indirizzi ip degli utenti, anche se si tratta della prima volta in assoluto che effettuano un download illegale.

Produzioni hollywoodiane appena uscite nei cinema, album e cofanetti in cima alle classifiche, tutti i files più richiesti insomma sarebbero controllati in maniera silente da diverse aziende che, secondo alcuni, rivenderebbero ai titolari dei copyright queste informazioni in modo che questi possano poi procedere con le relative denunce. Sembra infatti che numerosi titolari di diritti d'autore si affidino ad aziende europee ed americane per scovare eventuali traffici illeciti dei loro contenuti protetti per poi sporgere denuncia presso i tribunali ed ottenerne la rimozione, oltre al risarcimento dei danni.

Non si tratta certo di una novità, chiunque scarichi contenuti illegali dalla rete sa perfettamente di compiere un crimine, ma la scoperta che anche il download di un singolo file possa risultare fatale di certo scoraggerà in parte questo cattivo costume. Quanto ai più smaliziati, nonostante abbondino le soluzioni per sfuggire ad eventuali controlli, gli scienziati della Birmingham University hanno confermato che non tutti gli escamotage utilizzati sembrano risultare efficaci; l'utilizzo per esempio delle cosiddette "blocklist" infatti si è dimostrato del tutto inutile riguardo al tracciamento degli ip "criminali".

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