Blade Runner? Da oggi è un film sul passato
Quando pensiamo al futuro prossimo sul nostro pianeta le immagini che vengono in mente sono direttamente influenzate dalle opere di fantascienza prodotte dal cinema moderno, che in molti casi hanno una fonte di ispirazione comune: Blade Runner, capolavoro della fantascienza del 1982 firmato da Ridley Scott. Per questo potrebbe essere traumatico rendersi conto che la pellicola (che a sua volta è liberamente ispirato al romanzo di Philip K. Dick Il cacciatore di Androidi) ormai non si riferisce più al futuro, ma tecnicamente ai giorni nostri: come annunciato fin dai fotogrammi iniziali, gli avvenimenti del film hanno infatti inizio nel novembre del 2019.
Come sarebbe dovuto essere (e com'è) il mondo nel 2019
Per la precisione i fatti si svolgono il 20 novembre, motivo per cui i fan della pellicola – che pure sono in trepidazione da giorni – hanno iniziato a commentare il fatto con più trasporto soltanto nelle ultime ore. I toni dei commenti sono facilmente prevedibili: di auto volanti nel nostro presente non c'è ancora traccia apprezzabile né tantomeno dei replicanti che fanno fulcro narrativo della storia. Sui social ci si accontenterebbe anche di semplici robot bipedi ma – come ormai sappiamo meglio di quanto non lo sapessimo negli anni '80 – prima di arrivare a risultati simili ci sarà da attendere ancora anni.
Il discorso è simile, ma non identico, per alcuni altri dettagli del 2019 immaginario che Ridley Scott si è divertito a immaginare e che ha inserito nel quotidiano fittizio The Independent Sentinel, sfogliato dal protagonista Deckerd in una scena del film. La testata contiene anche l'unico indizio relativo al collocamento cronologico degli avvenimenti della storia, e se in apertura parla di coltivazioni negli oceani, sulla luna e al polo sud, tra le altre storie si parla però anche di un piano per interconnettere tutti i computer del mondo e di razzi privati, che oggi chimiamo Internet e SpaceX o Blue Origin.
Nonostante questo, a prevalere sui social è il senso di sconforto per non esserci dimostrati all'altezza delle aspettative espresse 30 anni fa. Del resto non è la prima volta che un'opera di fantascienza ci costringe a fare i conti con il presente: Ritorno al Futuro ha posto i suoi fan di fronte allo stesso interrogativo, ma quel che in molti dimenticano in questo genere di paragone è che le realtà immaginate sono nel complesso distopiche. Se nel mondo reale le cose non sono (ancora) andate in modo così catastrofico come in Blade Runner c'è forse da esserne sollevati.