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ChangeYourFlight, il servizio per i rimborsi dei biglietti aerei non utilizzati. Intervista ai fondatori

CYF è una startup spagnola che collabora con le compagnie aeree per far ottenere ai clienti un rimborso parziale per i voli non utilizzati. Abbiamo chiesto ai due fondatori, José Luis Vilar e Iñaki Uriz, di raccontarci il loro progetto.
A cura di Angelo Marra
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Quante volte vi sarà capitato di perdere un volo a causa di un imprevisto o di un cambio di programma all'ultimo minuto? Tranquilli, non siete i soli, sembra infatti che il 7% dei biglietti aerei venduti non vengano poi inutilizzati, una perdita per i viaggiatori di oltre un miliardo di euro all'anno, non proprio spiccioli. I clienti delle compagnie low cost sanno bene che in tale circostanza ottenere indietro il proprio denaro è un impresa quasi impossibile, il che aggiunge al danno anche la beffa dei soldi persi. Per aiutare i passeggeri a recuperare un rimborso almeno parziale del biglietto inutilizzato è nata ChangeYouFlight, una startup spagnola che, grazie ad accordi con alcune compagnie aeree vi permette di recuperare parte dei soldi spesi, secondo modalità ben precise.

L'utilizzo del servizio è davvero semplice e l'idea è stata così apprezzata che persino l'autorevole Wall Street Journal ha selezionato ChangeYourFlight tra le sei startup più promettenti di Barcellona. Abbiamo intervistato i due fondatori e CEO dell'impresa, José Luis Vilar e Iñaki Uriz, per scoprire tutti i particolari di questo interessante progetto.

Raccontateci la vostra storia. Come è nata l'idea?

Come spesso succede con le startup, tutto è nato da un’esperienza di insoddisfazione personale. L’idea, ci è venuta tre anni fa in un bar di Parigi, dopo aver visto sfumare per l’ennesima volta un viaggio di gruppo che avevamo organizzato con alcuni amici. Dovevamo essere in cinque ad incontrarci nella capitale francese per una rimpatriata, ma a causa dei soliti cambi di programma, impegni di lavoro e imprevisti dell’ultimo minuto, ci siamo presentati soltanto in due. I nostri amici che non sono potuti partire, invece, si sono ritrovati con parecchi biglietti aerei già pagati e che sapevano in anticipo di non poter usare, ma senza alcuna speranza di ottenere un rimborso o di poterli sfruttare in alcun modo.

È da quel momento che abbiamo iniziato a studiare il fenomeno del no-show (passeggeri che hanno comprato un biglietto ma che non si presentano all’imbarco) e ci siamo resi conto della perdita economica che rappresenta non solo per i passeggeri, ma anche per le compagnie aeree. Così, abbiamo pensato ad una soluzione che venisse incontro ad entrambi ed abbiamo creato ChangeYourFlight, una piattaforma online, dove poter richiedere rimborsi parziali di biglietti aerei. I passeggeri possono così ricevere un voucher sconto per un prossimo volo e le compagnie evitano di volare con dei posti vuoti sui loro velivoli.

Dopo circa due anni di duro lavoro dall’idea iniziale, il servizio è diventato operativo nel dicembre 2011 con Air One, lo Smart Carrier del Gruppo Alitalia, e il giorno di Natale abbiamo inoltrato la prima richiesta di un passeggero che è riuscito a recuperare 30 Euro per un biglietto che avrebbe altrimenti dovuto buttare.

In quale condizione verte il venture capital spagnolo? C'è spazio e sostegno alle startup da parte delle istituzioni?

La realtà spagnola è relativamente favorevole ai giovani imprenditori che hanno delle idee con del potenziale e un progetto ben studiato per realizzarle. Se hai davvero una buona idea, non ti mancano le possibilità di attirare dei venture capitalist; quello che è più difficile per una startup agli inizi è riuscire a rientrare nei severi parametri richiesti e rispettare le condizioni legate a questi finanziamenti.

Infatti, gli investitori vogliono delle garanzie sulla solidità del business model della tua startup per ridurre al minimo i rischi ed assicurarsi che il modello sia adattabile e funzionale in contesti e situazioni diverse. Diventa quindi fondamentale riuscire a dimostrarne efficacemente la competitività anche in altri paesi e in altri settori del mercato, mostrando i risultati positivi già ottenuti in passato.

Per quanto riguarda invece le istituzioni pubbliche, in Spagna i giovani imprenditori ricevono supporto, anche se, a dire il vero, a carattere piuttosto simbolico. Infatti, se le startup dimostrano di avere un progetto solido, è relativamente facile per loro ricevere dei finanziamenti statali, ma quasi mai raggiungono cifre molto elevate. Ad esempio, un giovane imprenditore che presenta un business plan convincente, ha buone probabilità di ottenere un finanziamento, magari a condizioni agevolate, ma difficilmente supererà i 50000 Euro. È un buon modo per iniziare, ma nella maggior parte dei casi, non è ben lontano dall’essere sufficiente e bisogna sempre cercare risorse alternative.

Veniamo al vostro progetto, ChangeYourFlight; quanti utenti avete servito? Qual è la percentuale di rimborsi ottenuti?

Dal dicembre 2011, quando abbiamo iniziato con il nostro primo cliente, l’italiana Air One, ad oggi, c’è stato un significativo e regolare aumento del numero delle richieste. Abbiamo iniziato con circa 500 il primo mese e pensiamo di raggiungere quota 2000 al mese entro la fine dell’estate. Ovviamente, quante più compagnie aeree collaboreranno con noi, tanti più passeggeri riusciremo a servire gratuitamente.

Ad oggi, il 92% delle richieste inoltrate è stato accettato dalla compagnia e per quanto riguarda l’entità dei rimborsi ottenuti, in media gli utenti hanno ricevuto il 50% del prezzo del biglietto, anche se abbiamo avuto alcuni casi di rimborsi dell’80% del prezzo iniziale. Ovviamente, prima l’utente inoltra la sua richiesta sulla piattaforma, più ci sono possibilità che la compagnia l’accetti. In genere nel giro di pochi giorni, una settimana al massimo, si può sapere se la propria richiesta è stata accettata o no ed eventualmente modificarla.

A dire il vero, non serviamo soltanto utenti che viaggiano con Air One. Sono infatti tantissimi i passeggeri di altre compagnie aeree che ci scrivono ogni giorno per farsi rimborsare o chiedendoci consigli. Anche se al momento non possiamo ancora trattare le loro richieste di rimborso, siamo sempre disponibili a rispondere alle loro domande e, nel nostro piccolo, cerchiamo di aiutarli fornendo informazioni utili o reindirizzandoli a servizi specifici offerti dai loro vettori. Ad oggi, possiamo contare su 2500 fans che ci sostengono e ci seguono tramite la nostra newsletter.

Quali sono le vostre partnership e collaborazioni con le compagnie aeree italiane?

Al momento, siamo operativi a tutti gli effetti con Air One, lo Smart Carrier del Gruppo Alitalia che dispone di collegamenti tra le principali città italiane e che ha recentemente aperto nuove rotte internazionali da Pisa, Venezia e Milano per numerose destinazioni europee.

Siamo in trattative anche con altre compagnie aeree innovative sia europee che italiane, ma non è facile superare l’iniziale diffidenza che si avverte in questo settore nei confronti del cambiamento, soprattutto se proposto da un’azienda giovane come la nostra. Per questo il supporto degli utenti e il passaparola sui social media è così importante per noi, perché è solo facendo sentire la loro voce che i passeggeri possono dimostrare che c’è una reale domanda per questo servizio ed possono così incoraggiare le loro compagnie a aeree preferite a collaborare con noi per offrirlo gratuitamente.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

A livello commerciale, il nostro obiettivo è di collaborare con tre o quattro compagnie aeree clienti entro la fine del 2012. Stiamo inoltre continuando a lavorare allo sviluppo e perfezionamento del nostro prodotto e abbiamo recentemente implementato nuove opzioni che ci permettono di servire sempre più passeggeri.

Per varie ragioni, abbiamo deciso di iniziare a collaborare con compagnie aeree low-cost europee, ma vorremmo espandere il nostro marcato sia a livello geografico che a livello di tipologia di compagnie, includendo anche quelle di linea. Il nostro obiettivo finale è infatti quello di offrire il nostro servizio di rimborso a tutti i passeggeri, indipendentemente da dove si trovano, dalla compagnia aerea con cui volano o dal fatto che viaggino in business o con le low-cost.

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