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Chatroulette parola regina del 2010: come mai è tanto amata?

Chatroulette è la parola più cercata del 2010; nato nel novembre del 2009, il sito di videochiacchiera random ci ha regalato un anno di follie, sperimentazioni e perversioni.
A cura di Anna Coluccino
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chatroulette

La ricerca Zeitgeist 2010 di Google ha rivelato che Chatroulette è la parola più cercata in Italia e nel mondo, e se ancora non avete idea di cose sia, vi siete persi una fetta davvero peculiare del web.

Tutto inizia nella fredda Russia nel novembre del 2009. Un giovane diciassettenne moscovita di nome Andrey Ternovskiy decide di dare inizio a un gioco e, essendo un promettente programmatore, riesce a creare un sito capace di mettere in contatto chiunque si connetta ad esso in un preciso momento. Gli unici strumenti a disposizione dell'utente sono una webcam e una chat, ma è il fatale ruolo del caso ad essere determinante. Quando ci si collega a Chatroulette, infatti, si viene messi in contatto con qualcuno secondo una modalità random, il che significa che ci si può trovare davanti ad un cantante che esegue la sua performance, un musicista, ragazzi in vena di chiacchiera, giovani annoiati, oppure può capitare di trovarsi al centro di una festa, di un happening. Naturalmente, può anche succedere di assistere alle solitarie consolazioni sessuali di utenti privi di fantasia, ma è un rischio connaturato all'essenza stessa del web.

Inizialmente Andrey Ternovskiy non credeva di aver avuto un'idea tanto rivoluzionaria, e pertanto non aveva dotato il sito degli apparati tecnici necessari a supportare grossi volumi di utenza. Il successo però fu immediato, fulminante, tanto da costringere il ragazzo a chiedere ai suoi parenti di investire nella sua idea, consentendogli di acquistare nuovi e più potenti server. Dalla prima bozza di sito ad oggi, però, non è cambiato molto. La grafica è leggermente più curata, ma il principio e gli strumenti restano gli stessi. Neppure la pubblicità ha fatto ancora il suo ingresso su Chatroulette o, almeno, non "ufficialmente".

Non ci sono inserzioni sul sito, ma diverse aziende hanno trovato modi originali di pubblicizzare i loro prodotti sfruttando il suo modus operandi. Harley Davidson, ad esempio, ha scelto di piazzare di fronte alla webcam di un PC un messaggio con la scritta: "Sorry, I'm on the road", il tutto accompagnato dall'inconfondibile logo dell'azienda. La Web Tv spagnola Buzz TV, specializzata nel genere horror-thriller, invece, ha optato per una performance live così orchestrata:

Un'attrice messa di fronte alla webcam si finge una comune utente. Ora, immaginate di essere in piena modalità random, quando vi appare il viso di una ragazza dall’aspetto del tutto innocuo. Lei vi sorride e vi scrive semplicemente: “Hi!” Niente di più ordinario, pensate. Ma non fate in tempo a formulare il pensiero, che –alle spalle della donna– si apre una porta; ne viene fuori un tizio mascherato, vestito di nero, con in mano un coltellaccio con cui–d’amblée– taglia il collo alla ragazza come si fa con il maiale: da orecchio ad orecchio. Si tratta ovviamente, di una messa in scena, e per di più dai toni volutamente naif, ma il sangue scorga come fosse vero. A questo punto, il Killer di Chatroulette scrive un messaggio al suo interlocutore che, come nella migliore delle tradizioni, recita: Tu sei il prossimo.

Questo il video che monta tra loro le reazioni degli utenti alla perfomance:

Ciò che appare chiaro a chiunque abbia utilizzato Chatroluette è che si tratta di uno strumento capace di indurre i suoi utenti a pensare fuori dagli schemi. Certo, se provate a chattare per una mezz'ora proverete almeno ventitré minuti di pura noia o, al massimo, di puro ribrezzo. Ma poi capiterà che, dal nulla, sbuchi qualcuno che ha scelto di utilizzare il sito per comunicare un pezzo di sé, della propria arte, qualcuno che ha voglia di far ridere gli avventori o che desidera stupirli, magari con un gesto poetico.

Nel corso di questo 2010, ad esempio, c'è stato il caso del pianista misterioso: un giovane occhialuto e incappucciato, Merton per gli amici di Chatroulette, che improvvisava brani musicali costruiti ad hoc per ogni "visitatore". Ecco una delle sue serenate random:

L'idea ha avuto un successo tale da portare il famoso musicista Ben Folds ad organizzare un happening durante un suo concerto (di cui vi proponiamo un filmato qui in basso). Il tutto allo scopo di omaggiare il misterioso pianista Merton. L'idea consisteva di uno schermo gigante montato alle sue spalle, un pianoforte e un computer collegato a Chatroulette. Mano a mano che i visitatori si susseguivano sullo schermo, il pianista improvvisava i brani da dedicare a ciascuno di loro. Ora, immaginate di essere in chat e di ritrovarvi, tutto ad un tratto, al centro di un concerto allestivo per voi. E' questo il bello di Chatroulette, è questa una delle ragioni di tanta curiosità nei suoi confronti; una curiosità così diffusa da renderla parola regina del 2010.

L'altra ragione, invece, non è così poetica, anzi, e riguarda i bassi istinti e l'umana perversione. Il numero di pervertiti che frequenta Chatroulette, infatti, è notevole, e così capita spesso che le poche persone normali presenti sul sito fuggano in breve tempo, lasciandolo in balia di uomini pruriginosi e donne lascive. Bisogna avere pazienza e pelo sullo stomaco per sopportare la carrellata di casi umani che potrebbe sfilare davanti ai vostri occhi prima che vi imbattiate in una persona con cui valga la pena scambiare due parole. E può capitare di credere che lo zapping umano offerto da Chatroulettealla fine della fiera, sia solo modo nuovo per portare a galla perversioni trite e ritrite che già trovano infinito spazio sul web.

Ma il punto è che Chatroulette è una finestra sul mondo, e non ci si può aspettare che il panorama sia molto diverso da quello che si osserva dalla propria di finestra.

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