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Chi chiede un visto per gli Stati Uniti dovrà fornire i propri account social

L’obbligo è rivolto ai richiedenti di visto immigrante o non immigrante, ma per il momento esclude i cittadini dei paesi appartenenti al Visa Waiver Program che richiedono un visto breve. Sarà possibile non immettere alcuna piattaforma, ma gli addetti promettono controlli incrociati e conseguenze per chi mente.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Era nell'aria da tempo, ma da oggi è una realtà: i viaggiatori che intendono recarsi negli Stati Uniti e avranno bisogno di fare domanda per il relativo visto dovranno obbligatoriamente fornire al governo USA un'altra serie di dati oltre a quelli normalmente richiesti dal dipartimento per la sicurezza interna del Paese: si tratta degli identificativi dei propri account social, che a detta delle autorità serviranno agli addetti a scandagliare i profili dei richiedenti in cerca di potenziali affiliazioni a organizzazioni terroristiche o altri indizi di pericolosità.

A chi è rivolto l'obbligo

Già nello scorso biennio sono stati sottoposti all'obbligo i cittadini transitati da territori ad alto rischio terroristico, ma ora la richiesta è stata estesa a tutti coloro che richiedono un visto immigrante o non immigrante. Per il momento la disposizione risparmia i cittadini dei Paesi appartenenti al Visa Waiver Program (tra i quali figura l'Italia) che richiedono un visto breve attraverso la compilazione del formulario elettronico ESTA. In realtà è dal 2016 che a questa categoria di richiedenti viene chiesto di inserire i dati relativi ai propri account social, ma la compilazione di quella sezione del modulo è sempre stata facoltativa e per il momento rimane tale.

Cosa andrà dichiarato

Stando alle nuove disposizioni, i richiedenti che rientrano nelle categorie elencate dovranno specificare gli account univoci legati a tutte le più note piattaforme social utilizzate negli ultimi anni – da Facebook a Instagram, passando per Twitter e persino per l'ormai defunto Google+ – ma presto verrà concessa ai richiedenti la possibilità di aggiungere altre piattaforme. È anche possibile far notare di non essere presenti su alcuna piattaforma, ma eventuali discrepanze solleverebbero sospetti e – riferisce The Hill che per primo ha dato la notizia – porterebbero a conseguenze "gravi" ma non meglio specificate sull'esito della procedura.

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