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Chi usa Snapchat e Instagram è più aperto alla chirurgia estetica

Lo studio dell’università Johns Hopkins degli Stati Uniti evidenzia come gli utenti dei social di carattere fotografico come Instagram, Snapchat e Tinder siano più aperti a pratiche di ritocco estetico rispetto a chi frequenta altri social. Lo studio non suggerisce una relazione causa-effetto ma l’attenzione nei confronti del fenomeno non va abbassata.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La mania di alcuni utenti social per i filtri fotografici di Snapchat, Instagram e altre app di ritocco del volto potrebbe avere un corrispettivo nella vita reale: una maggiore apertura da parte di queste persone nei confronti delle operazioni di chirurgia estetica. A suggerirlo è uno studio dell'università Johns Hopkins degli Stati Uniti, durante il quale gli utenti più abituati a utilizzare i social media hanno riferito di considerarsi più aperti a pratiche di ritocco estetico chiurgico rispetto a chi frequenta i social più raramente.

Lo studio è più precisamente un sondaggio somministrato a 252 partecipanti sopra i 18 anni e con un'età media di 25, nel quale la tendenza è stata evidenziata dagli utenti più presenti sui social di carattere fotografico. Quelli più presenti su Tinder, YouTube, e Snapchat ad esempio hanno dichiarato in percentuali maggiori di sentirsi aperti a pratiche di chirurgia estetica per se stessi e per gli altri; i frequentatori di Instagram e VSCO hanno invece espresso delle riserve, dichiarandosi in maggior percentuale disposti a prendere in considerazione la chirurgia estetica per se stessi, conservando però diffidenza per la pratica in generale; tra gli utenti di Facebook e WhatsApp invece non sono state riscontrate particolari differenze rispetto al resto della popolazione.

Lo studio in realtà non suggerisce una relazione di causa-effetto tra i due fenomeni, ma una semplice correlazione. Non è detto cioè che l'abuso di filtri virtuali renda più accettabile o desiderabile negli utenti l'idea di modificare i connotati propri o altrui in modo permanente; semplicemente, chi è più abituato a sottoporsi a modifiche digitali e si unisce a social dove si viene letteralmente valutati tramite cuori e match, ha meno remore e pregiudizi nei confronti della pratica chirurgica. Il problema però se lo sono posto altri studi, in uno dei quali la maggioranza dei chirurghi plastici intervistati ha affermato di aver ricevuto uno o più pazienti con selfie modificati alla mano, che chiedevano di essere ritoccati esattamente come le foto filtrate portate nello studio.

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