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Chrome OS: video virale e prime impressioni dalla rete

Google lancia il primo video virale di Chrome OS e punta tutto sul concetto di Cloud Computing.
A cura di Anna Coluccino
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google chrome os

Lo scorso 7 dicembre, la compagnia di Mountain View ha lanciato il suo attesissimo sistema operativo per PC, notebook e laptop: Chrome OS. La principale novità introdotta dal sistema è il completo riversamento dei dati elaborati all'interno della Cloud. Ed è su questo aspetto che Google ha deciso di puntare l'intera campagna promozionale. Il video virale lanciato in queste ore, infatti, è del tutto incentrato sulla maggiore sicurezza costituita dal lavorare all'interno della Cloud. Il filmato corporate mostra un ingegnere Google alle prese con l'elaborazione di un semplice volantino per mezzo di Google Docs. Lo scopo è quello di dimostrare che, qualunque cosa accada al computer o alla connessione, il lavoro fatto non verrà mai perduto, perché viene salvato nell'etere.

Nonostante l'ingegnosità del video, però, le prime impressioni rilasciate da chi ha utilizzato Chrome OS non sono poi così entusiastiche. Naturalmente, non si tratta di utenti comuni, ma di esperti di tecnologia chiamati a testare questa prima versione del sistema operativo prima essa venga rilasciata ufficialmente. Il punto è che, non essendoci ancora alcun componente hardware di marca a supportare il sistema operativo, Mountain View ha ideato un laptop ad hoc dal nome in codice Cr-48. Stando alla recensione fatta da Jason Kincaid di TechCrunch, la prima impressione sul sistema operativo è che non è veloce tanto quanto si potrebbe immaginare. O almeno non abbastanza perché l'esperienza di utilizzo venga percepita fluida e senza intoppi. In particolare, sembra essere Flash a dare i maggiori problemi di caricamento, raggiungendo snervanti livelli di lentezza. Il punto, però, è che nessun utente comune utilizzerà mai il Cr-48, e tutti questi problemi potrebbero essere brillantemente risolti nei prossimi sei mesi. Il vero quesito riguarda l'esperienza d'immersione all'interno della Cloud. La sensazione -infatti- è piuttosto peculiare; vedere i propri documenti incastonati nel browser, la propria posta, le proprie fotografie inserite nella navigazione fa un effetto piuttosto straniante, e la domanda cruciale è: gli utenti sono pronti ad abbandonare la vecchia idea di sistema operativo? Sono pronti ad immergersi completamente nell'etere?

La risposta, come nella migliore delle tradizioni, è:  forse.

In ogni caso, la scommessa di Google sarà certamente raccolta da un buon gruppo di utenti pionieri, e siamo certi che nel giro di qualche mese Google Chrome OS riuscirà ad imporre (almeno in parte) la sua new way of the thinking. Da qui a diventare un reale competitor di Windows ce ne passa. La rete è, ancora oggi, perlopiù composta da "utenti base", ovvero da utenti che utilizzano il computer in maniera sostanzialmente acritica, affidando la loro esperienza informatica ai servizi più diffusi e conosciuti. Anche questo dato, però, con gli anni è destinato cambiare, e va da sé che -nel giro di un lustro- i software dovranno saper garantire qualità ed innovazione per poter affascinare utenti via via sempre più consapevoli. Insomma, come direbbero gli statunitensi, it's a long shot, ma chi altro -se non Google- poteva permettersi il tentativo?

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