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Cina, italiani i laser antismog che setacciano i cieli alla ricerca di inquinanti

Città meno inquinate in Cina grazie a una creazione italiana. I laser antismog progettati dall’Università Federico II di Napoli sono in azione già nei cieli cinesi di Pechino per ridurre l’inquinamento.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Le innovazioni tecnologici fanno parte anche dell'Italia e questo l'Università Federico II di Napoli lo sa bene. Nelle ultime settimane infatti nei cieli di Pechino sono entrati in azione i laser antismog, veri e propri dispositivi super tecnologici che permetteranno di setacciare l'atmosfera più bassa della maggiore città cinese per riuscire a migliorare la situazione decisamente devastante dello smog.

Il progetto è nato da un importante accordo italo-cinese fra il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia (Cnism) e l'Istituto di ricerca di Telemetria di Pechino (Brit). Un accordo firmato oltre due anni fa ma che ha dato i suoi frutti in modo decisamente importante visto che lo stesso prevedeva di progettare e realizzare un radar ottico per il controllo delle polveri e degli inquinanti nell'atmosfera proprio da installare in Cina. La realizzazione del progetto è stata affidata ad un gruppo di ricerca di esperti capitanati da Nicola Spinelli, dell'ateneo di Napoli. Per quanto riguarda invece la costruzione di questi laser tecnologici ci ha pensato l'azienda Bright Solutions di Pavia.

Il Lidar, a differenza del radar tradizionale che invia microonde che rimbalzano su un oggetto e permettono di individuarlo, si avvale di impulsi di luce che permettono di essere sparati da una sorgente laser basata a terra nell'atmosfera, dove le particelle da monitorare riflettono la luce, che poi viene captata da un telescopio sottostante.

Presidente del Cnism, Ezio Puppin

La caratteristica principale quindi è quella di poter misurare tutte le caratteristiche della luce riflessa da polveri, inquinanti, sabbia, ceneri, avendo quindi un vero e proprio profilo completo delle particelle presenti in atmosfera. Misurando poi il tempo che gli impulsi impiegano nel loro viaggio è possibile risalire all'altezza in cui si trovano le particelle. Chiaramente un'innovazione che potrà essere resa disponibile non solo per quanto riguarda lo smog e la lotta ad esso ma anche nel campo della meteorologia per controllare la velocità dei venti o magari per monitorate anche le ceneri delle eruzioni vulcaniche.

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