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Col nuovo digitale terrestre qualcuno dovrà cambiare TV: ecco come pagarla meno

Il ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato in questi giorni le ultime linee guida relative alla transizione verso la digitale terrestre di seconda generazione, o DVB-T2. Per acquistare nuovi TV o decoder compatibili con il nuovo segnale sono stati stanziati 151 milioni di euro, ma non tutti potranno accedervi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Anche in Italia sta per aprirsi una delle ultime fasi del passaggio alla televisione digitale terrestre di seconda generazione, o DVB-T2. Entro il 2022 anche nel nostro Paese il sistema di trasmissione del segnale digitale viaggerà definitivamente su una nuova tipologia di canale, che però renderà obsoleti alcuni dei vecchi televisori acquistati prima del 2017; per questo motivo — con la pubblicazione delle ultime linee guida relative alla transizione — in questi giorni il ministero dello Sviluppo economico ha ufficializzato anche lo stanziamento, si spera a partire da novembre, di 151 milioni di euro come incentivo per l'acquisto di nuovi televisori e apparecchi decoder da parte dei cittadini e delle famiglie che ne avessero bisogno.

I 151 milioni saranno erogati ai commercianti come rimborso sulla merce venduta e saranno messi dunque a disposizione dei cittadini sotto forma di sconto in fase di acquisto con tre clausole principali a limitarne l'accesso. Intanto l'ammontare massimo dell'incentivo per singolo prodotto è di 50 euro; se il TV o il decoder scelto costa di meno, l'incentivo coprirà l'intero importo senza però eccederlo. Inoltre l'erogazione avviene sulla base del nucleo famigliare richiedente, vale a dire che a ciascun cittadino o famiglia spetta eventualmente un solo bonus. Infine a poter accedere agli stanziamenti saranno solo i cittadini con reddito ISEE di fascia I e II, per un potenziale pubblico di circa 3 milioni di consumatori. Per beneficiare del contributo, i richiedenti dovranno presentare al venditore una apposita richiesta, contenente dichiarazione sostitutiva, nella quale viene specificato di soddisfare i requisiti relativi al reddito e di non aver già usufruito del bonus.

Il denaro messo sul piatto non è molto, ma è anche vero che non tutti dovranno cambiare apparecchio: la definizione dello standard DVB-T2 sul quale sarà modellato il nuovo segnale risale ormai a diversi anni fa ed è da allora che la maggior parte dei produttori di televisori ha avuto il tempo di aggiornare i propri dispositivi per renderli più appetibili. Dal 2017 poi il governo ha reso obbligatorio per i commercianti sbarazzarsi di tutti i modelli non conformi, ma è probabile che chi ha acquistato un televisore o un decoder anche prima della fatidica data disponga comunque di un prodotto già compatibile con il nuovo segnale; per averne la certezza basta controllare sul manuale di istruzioni nella sezione dedicata alle specifiche tecniche.

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