
Le tecnologie per il riconoscimento facciale fanno ormai parte del nostro mondo – sia online che offline – da diversi anni. Dai sistemi di riconoscimento legati alle fotocamere, videocamere e smartphone fino a quelli utilizzati dai social network per individuare i volti e associarvi automaticamente un nome e cognome.
Basta guardare il solo Facebook per accorgersi che il sistema riesce a riconoscere perfettamente ogni volto presente nelle fotografie e a chiederci prontamente il contatto da taggare. Forse non ci avrete fatto caso ma negli ultimi anni l'evoluzione di questi sistemi ha fatto passi da gigante e ora non sbagliano (quasi) mai un colpo. Un artista ha cercato di dare un "volto" a ciò che i sistemi di riconoscimento vedono veramente quando analizzano la nostra faccia, scoprendo che le macchine hanno una percezione dei nostri lineamenti piuttosto particolare.
Osservando le riproduzioni in 3D dei pattern di riconoscimento, infatti, i volti sembrano più quelli di qualche sorta di alieno con strane protuberanze e una vaga somiglianza con un umano, data giusto dai pochi tratti visibili sotto la grigia materia digitale. L'autore del progetto è un artista californiano, Sterling Crispin, il quale è partito proprio dai normali sistemi di riconoscimento di immagini in 2D per poi creare il risultato finale in tre dimensioni.
"Le moderne tecnologie per il riconoscimento facciale scansionano un grande database di volti per riconoscere quali tratti sono necessari per riconoscere efficacemente una persona" ha spiegato l'artista "Il risultato finale sono queste strane teste che solamente sotto certi aspetti ricordano un essere umano".

Crispin attinge da un database composto da volti resi disponibili in maniera gratuita per poi far evolvere le facce dalle due alle tre dimensioni. Fermando il processo quando questo non è stato ancora completato, l'artista ottiene queste strane mutazioni dovute al lavoro incompleto dell'algoritmo.
Alcuni di questi volti sono interessanti, altri decisamente inquietanti; secondo lo stesso autore alcuni di essi lo disturbano a tal punto da ricordargli dei fantasmi. Il prossimo passo dell'esperimento è far uscire queste teste dal mondo digitale e farle entrare in quello reale. Per questo Crispin sta già utilizzando la stampa 3D per stampare i volti sotto forma di maschere.