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Come funziona Byte, il successore di Vine che vuole sfidare TikTok

I fan della piattaforma che debuttò nel 2012 e chiusa soltanto 4 anni dopo oggi hanno finalmente un luogo dove tornare a condividere le proprie brevi clip da 6 secondi. Nel frattempo però online si sono imposti fenomeni come TikTok che hanno attirato l’attenzione e la creatività di milioni di persone.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Forse non molti ricorderanno la piattaforma di condivisione di video Vine, ma fin dal giorno della sua chiusura – nel 2016 – i suoi utenti non hanno mai smesso di sperare nell'arrivo di un'app che ne prendesse il posto. Ora quel giorno è arrivato: uno dei due fondatori l'ha annunciato ufficialmente in queste ore lanciando Byte, una nuova app per Android e iOS basata sullo stesso concetto che aveva reso popolare Vine prima dell'acquisizione e della chiusura da parte di Twitter: la creazione e la condivisione di brevissime clip video da massimo 6 secondi.

Un Vine nell'era di TikTok

Byte è uscita così da una fase di sviluppo particolarmente lunga: annunciata già poco tempo dopo la chiusura di Vine, la piattaforma è stata poi messa a disposizione in versione beta più recentemente, ma soltanto in questi giorni ha debuttato su Play Store e App Store. Tra la nascita di Vine e quella di Byte si è però infilato un fenomeno social impossibile da non prendere in considerazione: TikTok, che è diventato un vero e proprio punto di riferimento nel settore dei brevi video in loop per una comunità di creatori di contenuti che proviene da tutto il mondo. Non per niente l'interfaccia grafica e la struttura di Byte ricordano molto da vicino quelle dell'app realizzata dalla cinese ByteDance.

Concorrenza agguerrita

A restare identica è invece la limitazione temporale fissata per la durata dei video: gli stessi 6 secondi che ai tempi hanno reso i contenuti realizzati su Vine così peculiari. In realtà allora i critici imputarono proprio a questo aspetto una delle ragioni del fallimento della piattaforma, ma oggi questa stessa particolarità potrebbe diventare un elemento di differenziazione rispetto a soggetti che in questi anni si sono imposti nel campo dei video istantanei: non solo TikTok, ma anche Instagram e Snapchat.

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