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Con i film in streaming illegale si rischiano 10 anni di prigione: ecco dove

Tra le norme approvate nel mondo per aiutare famiglie e imprese colpiti da Covid-19 e dalle sue conseguenze, c’è una norma che può punire con fino a 10 anni di carcere coloro che trasmetteranno contenuti protetti da copyright in formato streaming senza permesso e per profitto. Gli spettatori non rischiano, ma il provvedimento sta facendo ugualmente discutere.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Tra numerose le misure approvate dal congresso degli Stati Uniti inserite all'interno del colossale pacchetto di aiuti a famiglie e imprese colpiti da Covid-19 e dalle sue conseguenze, c'è un pacchetto di norme che apparentemente poco ha a che vedere con la pandemia globale: sanzioni più pesanti per chi mette a disposizione film, serie TV e altri contenuti video illegali in streaming. Le proposte inasprranno la lotta contro la pirateria online arrivando a minacciare fino a 10 anni di carcere per tutti coloro che trasmetteranno per altri utenti contenuti protetti da copyright in formato streaming.

La notizia l'ha riportata inizialmente il The Hollywood Reporter, riferendo come secondo la nuova norma lo streaming illegale di contenuti online risulterà un crimine grave. Il collegamento con la pandemia l'ha spiegato l'estensore della norma, il senatore repubblicano Tom Thillis, sottolineando come il distanziamento sociale abbia aumentato la domanda di contenuti online e come l'industria dell'intrattenimento abbia in proporzione iniziato a perdere più denaro in conseguenza dei mancati introiti sottratti dalle attività di streaming illecito. La norma che minaccia con la galera chi vi trasgredisce non si rivolge agli spettatori, ma a soggetti che trasmettano i contenuti protetti con lo scopo di ottenervi un vantaggio economico.

Le critiche sul provvedimento non hanno tardato ad arrivare, dal momento che quest'ultimo potrebbe mettere nel mirino anche categorie di persone come gli streamer. Artisti e creatori di contenuti attivi su siti come Twitch e YouTube potrebbero infatti includere nelle trasmissioni online per i loro seguaci dei contenuti musicali di sottofondo protetti da copyright, e potrebbero farlo perfino inavvertitamente. Secondo alcune interpretazioni del provvedimento, violazioni di questo tipo rischieranno di configurare questi soggetti come criminali punibili con il carcere; per questo e per altri motivi — è il sunto delle critiche rivolte online — delle norme del genere si sarebbero dovute discutere separatamente e non includere all'interno di una legge cruciale per la ripresa dell'economia USA.

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