Con il WiFi è possibile fotografare le persone attraverso le pareti
Un gruppo di ricercatori tedeschi ha da poche settimane iniziato a lavorare su un nuovo progetto in grado di catturare le immagini olografiche in 3D di una stanza sfruttando i segnali WiFi. Come riportato dalla rivista scientifica Physical Review of Letters, lo studio è nato come un progetto di tesi di laurea ed è stato ora approfondito da un gruppo di ricercatori con l'obiettivo di studiare al meglio questa tecnologia in così da registrare le forme che si vengono a creare tramite le radiazioni sconnesse, ovvero tramite le onde elettromagnetiche che rimbalzano tra gli oggetti all'interno di una stanza.
Tramite questa tecnologia i ricercatori sono in grado di riprodurre ciò che avviene all'interno di una stanza anche attraverso le pareti. Ad oggi il sistema di imaging tramite segnale WiFi non è preciso al 100%, così come evidenziato da Philipp Holl, uno degli studenti di fisica dell’università di Monaco di Baviera che ha preso parte allo studio: "Se c’è una tazza di caffè su un tavolo, si potrebbe vedere che c’è qualcosa, ma finora non è mai stata definita la forma di quel determinato oggetto. Da oggi si potrebbe scoprire la forma di una persona o di un cane su un divano, in realtà, di qualsiasi oggetto o presenza di dimensioni superiori a quattro centimetri".
Sembra dunque che presto i segnali senza fili potrebbero venir utilizzati per nuove soluzioni, offrendo la possibilità di ricreare anche il contenuto di un intero edificio con immagini di frequenza pari a 10 volte al secondo. Lo sviluppo di questa tecnologia porterà non pochi problemi alla privacy delle persone che potrebbero dunque venir spiate anche da remoto tramite i segnali WiFi presenti nelle abitazioni: tutti i device forniti di trasmissione, tra cui gli smartphone ed i tablet, rappresenteranno dei radar per il sistema di imaging, facilitando la mappatura delle stanze. L'obiettivo dei ricercatori è quello di facilitare le missioni di salvataggio per trovare persone intrappolate ma questa tecnologia non può che generare il timore di nuove forme di violazione della privacy.