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Con iOS 13 Facebook teme di non poter tracciare più la posizione dei suoi utenti

Le nuove impostazioni per la privacy di iOS 13 e Android 10 daranno agli utenti più consapevolezza di quali app tentano di scoprire la loro posizione e metteranno nelle loro mani gli strumenti per impedire il reiterarsi di questo comportamento. È un problema per il social, che grazie a questi dati offre servizi e pubblicità.
A cura di Lorenzo Longhitano
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facebook fact checking

Con l'arrivo imminente di iOS 13 e Android 10, i sistemi operativi per smartphone più diffusi al mondo adotteranno contemporaneamente regole più rigide e facili da far rispettare sulle modalità con le quali le app potranno sapere la posizione GPS di chi le sta usando. Le modifiche rispondono a esigenze di privacy che gli utenti fanno sentire sempre più forti e chiare, ma contrastano con gli interessi di aziende come Facebook, che usano questi dati per piazzare annunci pubblicitari mirati. Non per niente proprio il social network — alla vigilia del lancio ufficiale di iOS 13 — ha pubblicato un intervento sul proprio blog nel quale spiega l'importanza di mantenere sempre attiva la localizzazione GPS per la propria app.

L'intervento inizia con parole inequivocabili: "Facebook funziona meglio con la localizzazione attiva", e sostiene una tesi per certi versi valida. Tenere attivi i servizi di localizzazione (che tracciano la posizione del telefono attraverso la sua antenna GPS ma anche attraverso la rete WiFi e altri elementi) permette al social di offrire servizi più precisi, tra i quali Facebook cita la possibilità di trovare negozi con reti WiFi gratuite vicino alla propria posizione, ma anche la funzione Amici nelle vicinanze e la possibilità di trovare in automatico gli eventi più gettonati dei giorni a venire nel raggio di pochi chilometri.

Il problema è che le funzionalità citate dal social non sono tra le più utilizzate al suo interno, e per trovare eventi nelle vicinanze basta recarsi nell'apposita sezione inserire tra i criteri di ricerca la città nella quale ci si trova. Di fatto gli scenari in cui la geolocalizzazione torna effettivamente utile sono due: i check-in e gli annunci pubblicitari, motivo per cui Facebook potrebbe avere un interesse particolare nel sottolineare l'importanza di tenere attiva questa impostazione sugli smartphone.

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Facebook in realtà permette già agli iscritti di tenere per sé la propria posizione, ma l'impostazione non è particolarmente semplice da trovare (si trova tra le ormai numerose scorciatoie relative alla privacy); le nuove versioni di Android e iOS includeranno invece metodi più diretti per accorgersi di quando le app vogliono conoscere la posizione degli utenti e fermare questo comportamento. In particolare iOS 13 raggiungerà decine di milioni di smartphone nel giro di pochi giorni e sarà molto chiaro nel chiedere agli utenti da che parte vogliono stare, con avvisi e popup pronti a denunciare i software più curiosi.

Tutti gli utenti che effettueranno l'aggiornamento dovranno insomma decidere di concedere a Facebook (e a tutte le altre app che faranno richieste simili) uno dei seguenti permessi: accedere sempre e comunque alla posizione GPS del telefono in qualunque momento; farlo solamente quando l'app è aperta e in primo piano oppure dietro esplicita richiesta ogni singola volta che l'app tenta di ottenere le informazioni in questione.

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