Coronavirus, Apple concede ai dipendenti in tutto il mondo di lavorare da casa
Per arginare la diffusione del coronavirus, in queste ore in Italia sono state varate norme che incoraggiano i datori di lavoro a favorire lo smart working per i propri dipendenti che possono svolgere il proprio lavoro da casa. Si tratta di una misura fondamentale per aiutare il maggior numero possibile di persone a limitare gli spostamenti, che rappresentano indirettamente uno dei metodi di diffusione più efficaci del contagio. Gli Stati Uniti non fanno eccezione nell'adozione di misure simili: l'ultimo esempio è quello di Apple, che in queste ore ha avvisato molti dei suoi dipendenti in tutto il mondo di "sentirsi liberi di lavorare da casa se la loro mansione lo consente".
Lo ha riportato Bloomberg, aggiungendo che per il momento la misura adottata da Apple si riferisce solamente a questa settimana, ovvero al periodo che va dal 9 al 13 marzo. La casa di Cupertino in realtà aveva già preso misure di questo genere per ridurre gli assembramenti di persone all'interno dei suoi uffici, ma finora si trattava di provvedimenti relativi alle sedi statunitensi del gruppo. Con la nota interna diffusa in questi giorni, la casa di Cupertino si è rivolta invece ai dipendenti della multinazionale che lavorano da diverse zone colpite dal coronavirus nel pianeta, come Giappone, Corea del Sud, Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito e Italia.
Quello emesso da Apple in realtà non è un obbligo ma di un incoraggiamento, che però in alcune zone dei Paesi già colpiti dall'epidemia non potrà che tramutarsi in un obbligo per i relativi cittadini. Sulla durata di applicazione, è possibile che il gruppo decida di estenderla su base settimanale, esattamente come sta avvenendo in questi giorni in Italia per numerose aziende. Arginare il contagio del resto richiederà tempo: capire già da ora quanto è pressoché impossibile, ma sicuramente non sarà questione di una settimana.