Coronavirus, in Cina i pazienti vengono gestiti dai robot
Tra le emergenze connesse all'epidemia di coronavirus in Italia c'è la carenza di personale medico che possa occuparsi di un numero di malati in crescita costante. In Cina le cose non sono andate diversamente fino a poco tempo fa, motivo per cui sono state avviate sperimentazioni con assistenti robot che in almeno un caso sono bastati ad allestire un intero reparto: una zona di cura dove 200 pazienti affetti da Covid-19 sono stati portati per essere visitati e assistiti da automi.
Della vicenda ha riferito in queste ore il New Scientist, precisando che il reparto dove operano i robot in realtà non è dedicato alla terapia intensiva o sub intensiva, ma è semplicemente un'area — ricavata in un centro sportivo riconvertito in zona ospedaliera — riservata ai pazienti che necessitano di rimanere sotto osservazione ma che possono respirare da soli. Il reparto robotico è comunque protetto dal rischio che i pazienti all'interno possano diffondere il contagio: lo scopo degli automi del resto è quello di seguire le prime fasi della malattia dei nuovi pazienti, evitando che contagino i medici in carne e ossa impossibilitandoli a prestare la propria opera su pazienti che invece hanno bisogno di cure specializzate e urgenti.
I robot dal canto loro hanno sembianze vagamente umane: hanno un volto, un torso e delle gambe ma sono privi di braccia e si muovono su ruote. Sanno come spostarsi grazie a sensori di bordo e a una mappatura del reparto salvata in memoria, e svolgono compiti per lo più ausiliari: portano ai pazienti cibo e farmaci conservati in appositi contenitori all'interno del torace. Il lavoro di monitoraggio dei parametri vitali delle persone all'interno del reparto è svolto da medici in carne e ossa, che osservano dall'esterno i dati raccolti dai termometri e dagli altri sensori biometrici applicati ai pazienti.
In questo modo viene seguito l'evolversi della malattia: se colpisce nelle forme più lievi dando modo ai pazienti di guarire in autonomia, questi ultimi vengono infine dimessi; se le loro condizioni si aggravano, è invece autorizzato il trasferimento all'interno di strutture attrezzate per gestirne le condizioni.