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Cos’è la cancellazione del rumore, la tecnologia che fa ascoltare musica isolati dal mondo

Un microfono e un chip a bordo abbinati alle normali cuffie o auricolari rendono questi prodotti in grado di captare i rumori ambientali per neutralizzarli, e restituire un suono fedele all’originale che però scherma quasi completamente le interferenze indesiderate. Il sistema però ha anche i suoi svantaggi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Ormai sono numerosi i prodotti audio, come cuffie e auricolari, che prevedono al loro interno sistemi per la cancellazione del rumore. Gli ultimi sono gli AirPods Pro di Apple annunciati in queste ore, la cui novità principale è proprio l'introduzione di questa tecnologia che – silenziando i rumori presenti nell'ambiente circostante – consente di riprodurre musica a volumi più bassi del normale, a tutto vantaggio dell'udito.

Come funziona la cancellazione del rumore

I sistemi di cancellazione del rumore si basano sul fatto che la musica che ascoltiamo non è altro che il risultato di vibrazioni che si propagano nell'aria sotto forma di onde, che poi raggiungono il nostro apparato uditivo dandoci la sensazione che definiamo suono. Gli altoparlanti che sono presenti nelle cuffie con cancellazione del rumore infatti non si limitano a trasmettere i segnali audio provenienti direttamente dalle canzoni, dalle notifiche o dai podcast in riproduzione, ma vi aggiungono una componente sintetica, onde generate automaticamente dal sistema grazie all'aiuto di piccoli microfoni presenti a bordo.

Questi microfoni captano i suoni ambientali e li passano a un processore dedicato, che analizza la forma d'onda del rumore e calcola in tempo reale un'onda di polarità opposta – ovvero un suono sintetizzato al momento e che, sommato al primo, possa interferirvi annullandolo quasi completamente. Il suono così generato viene mescolato insieme all'audio in riproduzione per ottenere un'unica forma d'onda, che contiene sia la musica desiderata, sia le componenti che neutralizzano il rumore ambientale: tutto avviene in tempo reale, per fare in modo che chi ascolta possa sentire la sua musica rimanendo isolato da tutto ciò che avviene nei dintorni.

I sistemi di cancellazione attiva del rumore possono essere utilizzati in più modi. Abbinati a sistemi di cancellazione passiva – come ad esempio guaine in gomma o schiuma che proteggono timpani o padiglioni oculari dalle interferenze esterne – possono assicurare un livello di isolamento molto elevato; abbinati a semplici auricolari privi di cancellazione passiva offrono comunque un buon livello di protezione e permettono di filtrare determinati tipi di suono lasciando passare quando necessario quelli importanti per non isolarsi del tutto.

La cancellazione del rumore, gli svantaggi

Processore e microfono sono elementi fondamentali del sistema, che però hanno bisogno di un quantitativo modesto di energia per funzionare; questo vuol dire che le cuffie con cancellazione del rumore necessitano di una batteria o di una fonte di energia esterna per svolgere il loro lavoro. Nei prodotti provvisti di comuni cavi audio con jack da 3,5 millimetri, una volta esaurite le batterie il sistema di cancellazione del rumore semplicemente smette di funzionare, anche se la musica continua a passare. Gli accessori collegati attraverso interfacce USB potrebbero invece ricevere l'energia necessaria direttamente dai dispositivi dai quali ricevono anche la musica (ma non è detto). Per i dispositivi Bluetooth il discorso però è diverso: la stessa batteria utilizzata da processore e microfono è quella che rende possibili le comunicazioni con la sorgente audio, e una volta esaurita comporta lo spegnimento completo del dispositivo.

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