Motorola scivola e si porta giù tutta Lenovo. L'azienda un tempo al terzo posto della classifica dei produttori di smartphone sta attraversando una crisi nera in gran parte dovuta all'acquisto della divisione Motorola per 2,9 miliardi. Una mossa che puntava a rafforzare la propria presenza sul settore e che invece ha spinto giù dal podio l'azienda cinese, soppiantata dalle connazionali Huawei e Xiaomi, sempre più aggressive e competitive. Ora Lenovo, primo produttore di PC al mondo, ha annunciato un taglio di 3.200 posti di lavoro per cercare di tamponare una perdita che persino Reuters definisce "sbornia da Motorola".
Il crollo di Motorola – -31% nelle vendite – ha portato a perdite del reparto mobile pari a circa 300 milioni di dollari. Perdite che peraltro vanno ad aggiungersi alla crisi sempre più evidente del settore PC, vero business principale di Lenovo che nell'ultimo periodo ha perso l'11,5%. In tutto questo caos, la flessione dell'utile è stata del 51%. Insomma, una situazione drammatica, anche secondo il CEO dell'azienda, Yang Yuanqing, che l'ha definita come "la più difficile degli ultimi anni". Soprattutto a causa di quel taglio inevitabile di 3.200 dipendenti, pari al 5% di tutta la forza lavoro mondiale.
Grazie a questa mossa, Lenovo si aspetta un risparmio di 1,35 miliardi di dollari per l'anno in corso. "Credo ancora che siamo in grado di vincere e che la decisione di acquistare Motorola sia stata giusta" ha commentato fiducioso Yang. "Non c’è una terza forza del mercato all’altezza di Apple e Samsung. Penso ancora che sarà Lenovo". Dichiarazioni che si devono però scontrare con la presenza sempre più evidente di due player importanti come Huawei e Xiaomi che proprio insieme a Lenovo avevano cominciato la scalata della classifica dei produttori di smartphone. Quest'ultima, però, è inciampata in Motorola. E ora ne sta pagando le conseguenze.