CrowdOptic, la startup che unisce la realtà aumentata all’esperienza social
Immaginate di essere ad un concerto, magari del vostro artista preferito. Immaginate ora di puntare la fotocamera del vostro smartphone non sul palco, bensì sugli altri spettatori, e di individuare in tempo reale, tra migliaia di persone, i vostri amici. Sarebbe sicuramente una funzione molto utile, non trovate? Oppure pensate alla comodità, mentre assistiamo ad una partita di calcio, di avere a nostra disposizione statistiche, risultati e classifiche, semplicemente inquadrando il campo da gioco, con la possibilità di chattare e condividere contenuti con altri tifosi presenti allo stadio.
Queste ed altre funzioni rappresentano il cuore di CrowdOptic, una piattaforma che unisce l'esperienza della realtà aumentata con la condivisione social. L'azienda è nata nel 2010 a San Francisco con lo scopo di offrire un'esperienza di utilizzo alternativa, basata sulla geolocalizzazione. CrowdOptic infatti sfrutta la triangolazione offerta dal segnale GPS e dalla direzione della bussola presente negli iPhone per individuare l'origine di uno scatto fotografico, determinando quindi l'oggetto fotografato grazie ad un particolare algoritmo proprietario. In questo modo è possibile evidenziare altri utenti che stanno inquadrando il medesimo oggetto, suggerendo ad entrambi l'utilizzo di applicazioni contestuali oppure la condivisione di contenuti multimediali e così via.
Le prime applicazioni in larga scala di CrowdOptic ci sono state durante le Olimpiadi di Londra dello scorso anno e in occasione del terribile uragano Sandy che ha colpito gli Stati Uniti; grazie all'applicazione è stato possibile individuare con precisione i movimenti del fenomeno naturale sfruttando i metadati contenuti nelle fotografie scattate dai testimoni oculari. La tecnologia alla base di CrowdOptic è stata utilizzata anche in occasione di eventi (come il TEDx), campagne elettorali e conferenze aziendali, segno che le sue possibili applicazioni sono davvero innumerevoli.
Uno dei settori di maggior crescita è senza dubbio quello dell'advertising, che vede nella piattaforma un campo quasi inesplorato della promozione di brand e marchi, basti pensare agli spot pubblicitari automatici nel caso si inquadri con lo smartphone i loghi dei vari sponsor presenti sulle maglie dei calciatori oppure sulla carrozzeria di moto ed auto da corsa. Un'idea che non è sfuggito allo sguardo attento dei big della rete, tra cui Yahoo! con cui CrowdOptic ha siglato una partnership per l'utilizzo della sua tecnologia.
Oltre al crescente successo commerciale, grandi soddisfazioni sono arrivate anche dal settore del Venture Capital, che in tre anni ha versato oltre 3 milioni di dollari a sostegno del progetto. L'annuncio di un ultimo round di 1 milione di dollari risale a poche ore fa, di cui metà proveniente dalle casse della Silicon Valley Bank e da Ray Lane e l'altra parte investita dallo stesso fondatore e CEO, Jon Fisher.