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Da oggi per le mappe di Apple la Crimea appartiene alla Russia

Il cambiamento è recente, è stato salutato positivamente dal governo di Mosca ed è visibile solamente dai dispositivi che hanno impostato la Russia come proprio territorio di riferimento. Su tutte le altre versioni delle mappe e del meteo, la Crimea resta territorio ucraino, in una duplicità che sta facendo discutere.
A cura di Lorenzo Longhitano
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A chi appartiene la Crimea, penisola affacciata sul mar Nero e al confine tra Ucraina e Russia? Nonostante l'annessione forzata da parte della Russia nel 2014 in realtà il diritto assegna ancora il territorio all'Ucraina; per Apple però la situazione è appena diventata decisamente più fluida: utilizzando le mappe o il meteo della casa di Cupertino dalla Russia infatti la Crimea fa da poco capo a Mosca, mentre per chi si affida agli stessi servizi nel resto del Mondo lo status del territorio non è mai mutato.

A riportarlo è stato per primo lo stesso parlamento russo in un comunicato, affermando come sui dispositivi Apple la Crimea e le città di Sebastopoli e Sinferopoli ora appaiano effettivamente come territori russi, e come le precedenti "inesattezze" siano state finalmente corrette. La conferma è arrivatata invece dalla BBC, che per prima ha verificato il duplice comportamento dei servizi di geolocalizzazione della casa di Cupertino.

Stando alla BBC i tentativi da parte del governo di Mosca di ottenere questo risultato proseguivano da mesi mentre Apple avrebbe tentato di trovare un accordo su una posizione intermedia, ovvero di elencare la Crimea come territorio di appartenenza non specificata. Ad avere la meglio nella contrattazione è stata infine Mosca, anche in virtù di una apposita legge che vieta espressamente di etichettare i territori al centro della contesa come appartenenti all'Ucraina.

Non per niente Apple non è l'unica realtà ad essersi piegata a questa richiesta pur di continuare ad operare in un mercato così remunerativo come quello russo: a marzo Google ha preso la stessa identica decisione, ma la questione aperta tra la Russia e l'Ucraina non è neppure l'unica vicenda che ha visto le multinazionali dell'alta tecnologia piegarsi ai voleri dei governi di vari Paesi. Con la Cina ormai avviene di frequente, segno che questi soggetti — pur di operare anche in Paesi dei quali non condividono le politiche — sono disposti a rivedere parzialmente le proprie posizioni su questioni teniche, legali e ideologiche.

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