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Da oggi su YouTube via libera alle scene violente nelle clip di videogiochi

L’azienda ha precisato che ci saranno meno restrizioni per i contenuti violenti nei videogiochi, ma che manterrà alta l’attenzione per proteggere il giovane pubblico dalla violenza riferita al mondo reale. Un aspetto delle nuove regole relativo alla monetizzazione dei contenuti però ha allarmato gli YouTuber del settore.
A cura di Lorena Rao
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A partire dal 2 dicembre, YouTube ha dato il via a una nuova politica che consente la pubblicazione di video con sequenze violente tratte dai videogiochi, senza alcun rischio di censura derivata dalla restrizione d'età per specifici contenuti.  Questo vuol dire che tali video saranno accessibili anche a chi non ha compiuto la maggiore età, ovvero a una categoria di utenti prima salvaguardata da questa tipologia di contenuti. Solo se la violenza è particolarmente cruenta, come accade con le mosse finali Mortal Kombat, le Fatality, il video allora sarà bloccato.

L'azienda ha precisato che manterrà comunque alta l'attenzione per proteggere il giovane pubblico dalla violenza tratta dal mondo reale, mentre l'iniziativa, sembra non intaccare le regole della piattaforma riferite alla pubblicità: se un video è considerato troppo violento dagli sponsor pubblicitari rischierà di essere comunque demonetizzato — anche se è conforme ai nuovi standard di YouTube. Come riportato su TheVerge, la numero uno della piattaforma Susan Wojcicki ha dichiarato: "stiamo lavorando per identificare le aziende interessate a contenuti limite, come aziende che tentano di promuovere un film per un pubblico adulto, per metterli in contatto con gli YouTuber che producono contenuti in linea con il prodotto".

Gli YouTuber restano però scettici di fronte alla precisazione di Wojcicki, dal momento che molti temono di dover presto scegliere se trattare esclusivamente videogiochi per famiglie e bambini – come Minecraft o Fortnite – oppure tagliati fuori dal giro della monetizzazione derivante dalle pubblicità. In risposta a una domanda dello YouTuber Matthew "MatPat" Patrick sulla questione, la risposta è stata "YouTube è una piattaforma, e noi operiamo per conto dei nostri sponsor".

La nuova politica di YouTube sembra insomma andare incontro all'esigenze dei creator più maturi, senza però prendere in considerazione il quadro completo relativo alla monetizzazione di determinati video. Certo è che quanto emerso sinora lascia presagire più di un confronto tra le diverse parti in causa per dare un'organizzazione uniforme alla piattaforma video più popolare del web.

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