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Dall’Università di Padova arrivano i pantaloni smart che salvano gli anziani dalle cadute

Il progetto è in fase di sviluppo in collaborazione con la Harvard Medical School, e prevede la produzione di un paio di pantaloni con un’intelaiatura semirigida e una serie di motori in grado di sorreggere e correggere in continuazione l’andatura di chi indossa l’indumento. Per sapere se e quando entrerà in commercio però occorrerà attendere.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In un futuro non troppo remoto le pericolose cadute che frequentemente coinvolgono le persone più anziane si potranno prevenire indossando semplicemente un indumento speciale: un paio di pantaloni smart che integrano un telaio semirigido e motorizzato, in grado da un lato di supportare il movimento di chi li indossa, e dall'altro di prevenirne la perdita di equilibrio. Il dispositivo è in fase di sviluppo presso l'università di Padova in collaborazione con la Harvard Medical School, che insieme stanno cercando di trasformarlo in un prodotto commerciale, mentre a raccontarne i dettagli è stata Alessandra Del Felice, docente del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova.

Come funziona il sistema

Nella prima fase i ricercatodi di Padova acquisiranno una banca dati di informazioni provenienti dall'attività cerebrale e muscolare di diversi individui anziani e sani, riguardanti la loro postura, il ritmo e l'equilibrio di una camminata normale. Accelerometri e altri sensori raccoglieranno dai soggetti che si sottoporranno all'analisi una grande mole di dati, che servirà al dispositivo per farsi un'idea di come si cammina in condizioni normali. Il modello verrà infatti applicato all'esoscheletro, ovvero agli attuatori e all'intelaiatura dei pantaloni, che tenteranno di replicarlo mentre sono indossati e utilizzati dai pazienti. Questi ultimi potranno così camminare sostenuti parzialmente dalla struttura dell'esoscheletro e coadiuvati nell'andatura dalle microcorrezioni che i motori opereranno in continuazione per replicare i movimenti appresi in precedenza. In caso di perdita di equilibrio, i sensori presenti a bordo riuscirebbero a rilevare in tempo un discostamento sensibile dai parametri normali del modello immgazzinato in fase di apprendimento, facendo intervenire gli attuatori in maniera più decisa per prevenire caduta e impatto col suolo.

L'arrivo sul mercato

Il progetto in realtà non è ancora pronto per uscire dai laboratori. Harvard University ha ideato fisicamente l'esoscheletro e l'Università di Padova sta lavorando sul metodo per applicare al dispositivo le sue conoscenze nel campo dell'analisi dei segnali cerebrali, ovvero sul software. Per avere notizie in più sul futuro di questa soluzione occorrerà dunque aspettare per lo meno che il suo sviluppo sia terminato. L'Università parla già però di "potenziale commercializzazione" e  di come la prevenzione delle cadute sia "uno degli obiettivi delle politiche sociosanitarie per la promozione dell’invecchiamento attivo" al quale il progetto vuole rispondere, segno che per lo meno nella volontà dei ricercatori uno spazio per la vendita del dispositivo esiste.

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