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Opinioni

Deep Web, i siti pedopornografici generano l’80% del traffico totale

Una ricerca ha svelato che l’80% del traffico generato nel Deep Web è indirizzato verso siti contenenti materiale pedopornografico. I responsabili, però, frenano: i dati generati dallo studio potrebbero essere falsati.
A cura di Marco Paretti
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Tor Deep Web pedopornografia

Lo chiamano Dark Web o Deep Web. È quella parte di internet non raggiunta dai motori di ricerca, accessibile solamente tramite uno strumento chiamato Tor: The Onion Router. Tramite questo software si ha accesso anonimo alla parte più oscura del web, dove si commerciano droghe, armi e, secondo una recente indagine, materiali pedopornografici.
Secondo la ricerca, presentata nel corso della Chaos Computer Club Conference, i collegamenti ai siti di abusi sui minori rappresentano l'80% delle connessioni totali.

I ricercatori hanno analizzato le richieste effettuate a circa 40.000 siti differenti presenti nel Deep Web, dove i portali pedopornografici rappresentano il 2% del totale. Nonostante questo, essi sono anche i siti che generano maggior traffico.
La promessa di totale anonimato ha reso il Deep Web un luogo fertile per la proliferazione di portali di questo tipo, i quali si aggiungono a siti come Silk Road che permettono di vendere ed acquistare droga e armi. La parte oscura di internet non comprende però solo il commercio illegale, ma permette anche di connettersi a servizi come Facebook in sicurezza e rappresenta una piattaforma ideale per lo scambio di dati tra informatori.

I responsabili di Tor hanno risposto allo studio spiegando che il metodo utilizzato dai ricercatori è facilmente influenzabile da elementi esterni. Per esempio, le autorità monitorano costantemente questo tipo di siti producendo, di conseguenza, traffico sui portali.
Allo stesso modo, eventuali attacchi DDoS potrebbero aver falsato i risultati finali, creando un traffico anomalo verso i siti contenenti materiale pedopornografico. Insomma, non si sa quanto di quell'80% indicato dai ricercatori sia effettivamente imputabile a utenti umani. La ricerca ha comunque dato il via a diverse polemiche riguardanti Tor e potrebbe portare l'opinione pubblica a schierarsi contro il Deep Web. Anche se, suggeriscono gli esperti, basterebbe che Tor bloccasse l'accesso a questi portali per prevenirne la fruizione.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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