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Dei ricercatori hanno scoperto come sbloccare l’avviamento di milioni di auto

La tecnica prende di mira gli immobilizzatori, i sistemi di blocco che impediscono al motore di avviarsi in assenza dell’apposito trasmettitore radio contenuto nei portachiavi, neutralizzandoli. Arrivare al furto resta difficile ma i modelli colpiti sono numerosi, prodotti da Toyota, Tesla, Kia e Hyundai.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Le misure di sicurezza a bordo delle automobili moderne sono sempre più sofisticate, eppure l'adozione di controlli di blocco elettronici — i cosiddetti immobilizzatori — non costituisce sempre una garanzia contro i furti. Lo ha rivelato i ricercatori delle università KU Leuven e di Birmingham in uno studio nel quale hanno dimostrato di poter violare i sistemi di avviamento a bordo di milioni di automobili prodotte da Kia, Toyota e Hyundai.

I ricercatori hanno scovato una vulnerabilità all'interno degli immobilizzatori di queste auto — i dispositivi che bloccano la partenza del motore se non ricevono il segnale radio emesso dall'apposito trasmettitore nel portachiavi. Il sistema è basato su una chiave crittografica custodita nel trasmettitore, che la centralina dell'auto aspetta pazientemente di ricevere prima di autorizzare il motore all'accensione; i ricercatori hanno però scoperto che ottenere questa chiave crittografica è relativamente semplice, perché i trasmettitori in questione emettono automaticamente degli elementi utili a dedurla con pochi algoritmi matematici.

A eventuali ladri basta far passare un apposito ricevitore accanto al portachiavi della vittima per registrare le informazioni necessarie. Queste ultime vengono elaborate su un computer da un software che restituisce la chiave necessaria allo sblocco dell'immobilizzatore; la chiave ottenuta viene poi registrata a bordo del dispositivo usato inizialmente e funziona esattamente come il portachiavi del proprietario.

Questa operazione in realtà non è così semplice: richiede comunque di avere accesso al portachiavi del proprietario e non garantisce di per sé la buona riuscita del furto. I ladri devono infatti entrare nell'abitacolo e far partire fisicamente il motore — ad esempio violando il blocchetto di accensione. Poter neutralizzare facilmente l'immobilizzatore però mette queste auto decisamente più a rischio di quanto i proprietari non siano portati a pensare.

Il problema è che — anche se non si tratta delle più recenti in circolazione — le auto colpite sono numerose. La lista completa è stata diffusa dai ricercatori, che si sono premurati di non diffondere i dettagli tecnici del loro attacco. L'unica vettura nella lista per la quale il problema sia stato risolto con un aggiornamento software è la Model S di Tesla.

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