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Designer giapponesi permettono di fare sesso virtuale tramite l’Oculus Rift

Oculus Rift, lo schermo da indossare sul viso per la realtà virtuale, potrebbe aprire a nuovi scenari grazie allo sviluppo di alcuni designer giapponesi, in ambito sessuale.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Realizzare un rapporto sessuale in modo virtuale che si avvicini il più possibile a quello fisico? Una possibilità fantasiosa vista nei film che ben presto potrebbe divenire realtà grazie ad alcuni designer giapponesi che hanno realizzato un vero e proprio simulatore di sesso che offre un'esperienza completamente tridimensionale.

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Parliamo di un prototipo che prende spunto, e non solo, dall'Oculus Rift l'ormai famoso schermo da indossare sul viso che permette di avere il massimo in termini di realtà virtuale. Le sue caratteristiche sono la bassa latenza e un ampio campo di visuale. Sviluppato da Oculus VR ha ottenuto un finanziamento di 16 milioni di dollari di cui 2,4 milioni dalla campagna Kickstarter. Un gruppo di designer giapponese, VR Japan, hanno deciso di oltrepassare la frontiera della sola visione virtuale e di creare un robot per il sesso combinando l'Oculus Rift con un controller che scatena sensazioni sul corpo umano, chiamato Novint Falcon. Proprio questo Novint Falcon risulta essere un regolatore tattile che tiene in mano un Tenga, n dispositivo giapponese progettato per l'auto-piacere che detiene pene dell'utente.

Il funzionamento è quanto mai semplice. Infatti l'utente indossa la Rift Oculus che visualizza un filmato Manga in cui vengono mandati in onda immagini in cui si compiono atti sessuali. Tutto il meccanismo permette all'utente di realizzare virtualmente l'atto sessuale con un'esperienza paragonabile al vero. Non è la prima volta che l'Oculus Rift viene utilizzato per realizzare del piacere sessuale. Già all'inizio di quest'anno, il ‘Custom Colf 3D' aveva permesso ai giocatori abilitati di controllare l'azione con la loro virilità.

Il primo prototipo usa uno schermo di 7 pollici, LCD, con una profondità di colore di 24 bit per pixel ed è abilitato alla stereoscopia 3D. Il campo di visione è di oltre 90 gradi in orizzontale (110 gradi di diagonale), che è più del doppio rispetto agli altri dispositivi in competizione. Inoltre si può avere anche risoluzione di 1280×800 (16:10 aspect ratio), che porta 640×800 per occhio (4:5 aspect ratio). Per la versione commerciale in arrivo il prossimo anno secondo le previsioni, la risoluzione potrà essere aumentata a 1920×1080.

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