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Detroit in bancarotta ma la sua comunità tecnologica sta andando forte

La città americana ha presentato proprio ieri un istanza di fallimento, ma gli imprenditori tecnologici dichiarano come il momento sia uno dei migliori per la sua realtà tech.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Ieri, la città di Detroit ha presentato istanza di fallimento, la prima più grande città degli Stati Uniti a farlo. Secondo alcune stime, il debito della cittadina americana è salito vertiginosamente addirittura ad oltre 20 miliardi dollari. Una notizia che ha certamente scosso l'intero panorama mondiale economico ma che sembra non fermare assolutamente la fiorente crescita della parte tech di Detroit, stando a quanto dichiarano alcuni dei suoi imprenditori.

Noi in realtà non vediamo questo fallimento se non come una normale notizia di cronaca finanziaria sul quotidianoSembra essere lontana la realtà di default quando molte persone si spostano in nuovissimi condomini e aziende nuove proprio qui a Detroit.

 Jay Gierak, uno dei fondatori del sito di raccomandazioni sociali con sede a Detroit, Stik

Stik è una delle decine di start-up tecnologiche nate e cresciute a Detroit. In un edificio di oltre 50.000 metri quadrati che un tempo ospitava il più grande cinema di Detroit, la M@dison ha da poco inaugurato la sua nuova base divenendo l'epicentro della scena tecnologia della città, ospitando un vivace mix di circa 300 imprenditori, investitori e sviluppatori, tra cui anche TwitterDiverse realtà di startup che hanno avuto inizio proprio nel M@Dison sono cresciute così tanto che hanno cominciato a muoversi anche in altre parti della città.

Gierak e il suo co-fondatore ha deciso di spostare l'operazione di Stik da San Francisco a Detroit nel mese di ottobre dello scorso anno. Stik, che ha recentemente spostato la sua sede dalla M@dison in uno spazio adiacente, da allora è cresciuta fino a 20 dipendenti. Gierak dichiara di aver avuto problemi a trovare talenti tech nella città di San Francisco a differenza di Detroit. I giovani non devono preoccuparsi di competere con le mastodontiche offerte di stipendio e del fattore sensualità di colossi tecnologici della Silicon Valley da Google a Facebook, passando per Twitter ed altre ma devono avere il coraggio di concretizzare quello che sanno fare meglio.

Noi siamo il Facebook o il Twitter della zona e siamo in grado di possedere delle ottime e competenti persone di grande talento e pensiamo di possedere il lavoro più cool della città. 

Anche se il numero di startup a Detroit è relativamente basso i giovani, professionisti con istruzione universitaria che scelgono di cercare lavoro qui spesso hanno la possibilità di trovare ruoli di più alto impatto rispetto a ciò che potrebbe trovare in società simili ma in grandi centri tecnologici urbani come San Francisco, Chicago o New York. Una realtà che potrebbe in qualche modo portare nel piccolo ad un risanamento della crisi che sta attanagliando la città. 

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