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Diceva alle fan di non essere sposato, si dimette il direttore creativo di Assassin’s Creed Valhalla

La vicenda è stata messa sotto ai riflettori dalla vittima, una ragazza che si è avvicinata al dipendente Ubisoft tenuta all’oscuro del matrimonio di quest’ultimo. Negli ultimi giorni stanno emergendo online numerosi racconti di manipolazioni, molestie e violenze nei confronti di impiegati del settore e streamer.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'industria dei videogiochi non è immune agli scandali di molestie e violenze sessuali che negli ultimi anni hanno iniziato ad emergere all'interno di altri settori. L'ultimo caso riguarda Ashraf Ismail di Ubisoft, direttore creativo di Assassin's Creed Valhalla che in queste ore ha rinunciato al proprio ruolo dopo le accuse di adulterio da parte di una giovane fan. La comunicazione è arrivata sia dal diretto interessato via Twitter, ma la notizia è stata confermata anche dalla stessa Ubisoft.

Le accuse nei confronti di Ashraf Ismail sono emerse su Twitter nei giorni scorsi, quando una fan ha denunciato pubblicamente di aver avuto una relazione di circa un anno con lui senza però sapere che fosse sposato. Dalle schermate delle conversazioni pubblicate online, il matrimonio sembra in effetti essere stato tenuto nascosto da Ismail deliberatamente, allo scopo di poter continuare la relazione senza essere scoperto. La circostanza è stata confermata anche da altre fan che dichiarano di aver subito lo stesso tipo di trattamento.

In un tweet, ora rimosso insieme al resto del profilo, Ismail ha chiesto scusa a "tutti coloro che sono usciti danneggiati dal suo comportemento", ma la vicenda sta continuando a fare discutere. Da una parte infatti le accuse rivolte a Ismail non riguardano molestie o violenze sessuali; d'altro canto, come denuncia la stessa fan che ha portato online la vicenda, "Se qualcuno si interessa sistematicamente a cercare come partner fan di 18 anni più giovani, sta evidentemente cercando persone delle quali potersi approfittare; sta abusando della propria posizione di potere. Non si tratta di stupro, ma questo non vuol dire che sia giusto".

Non solo: l'abbandono di Ismail colpisce per il ruolo ricoperto dal dipendente all'interno di un importante progetto di una delle aziende più quotate del settore, ma in questi giorni sono piovute accuse anche più gravi nei confronti di numerosi attori del mondo videoludico, da dipendenti e figure di spicco delle case di sviluppo a streamer indipendenti su piattaforme Twitch, YouTube e Mixer. Diversi dipendenti della stessa Ubisoft sono stati accusati da giovani donne di molestie, violenze e manipolazioni, online ma anche dal vivo, ad esempio durante fiere di settore.

Il filo conduttore che emerge dalle decine di storie che stanno emergendo su Twitter in questi giorni è il medesimo: gli accusati utilizzano la propria influenza per avvicinare un pubblico di potenziali partner interessato al mondo dei videogiochi, e intrattenere con loro rapporti che si basano sulla manipolazione o terminano bruscamente con l'uso della forza.

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