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Dipendenza da tablet, a Genova gli utenti in cura nei Servizi per le Tossicodipendenze

Tablet-patia, così i medici italiani definiscono la dipendenza da tablet, un fenomeno in costante crescita tra le fasce più giovani della popolazione e non solo. E a Genova iniziano i gruppi di auto-aiuto.
A cura di Marco Paretti
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Tablet-patia, così i medici italiani definiscono la dipendenza da tablet, un fenomeno in costante crescita tra le fasce più giovani della popolazione e non solo. "La dipendenza da tablet o cellulare sarà la vera emergenza dei prossimi anni" spiega Giorgio Schiappacasse, direttore dei Sert – Servizi per le Tossicodipendenze – di Genova. È proprio nel capoluogo ligure che si è sviluppato il primo centro per l'aiuto delle emergenze dovute all'abuso di tablet e smartphone da parte di giovani e adulti utilizzatori dei dispositivi tecnologici.

"Anche l'aumento degli incidenti stradali a Genova a causa dell'utilizzo del cellulare mentre si è alla guida è un evidente segnale di ciò che sta accadendo" continua Schiappacasse, "quindi il fenomeno non riguarda solo i ragazzini". La dipendenza, spiega il direttore, porta gli utenti ad avere difficoltà nello staccarsi dall'oggetto e dallo scambio continuo di presunte informazioni o comunicazioni. Una dipendenza che nei dispositivi mobile si è rivelata persino più grande di quella generata dai PC, che in Giappone si chiama sindrome di Hikikomori. "Ciò che preoccupa, ora, sono i dipendenti da tablet e cellulare, che vanno trattati come tutte le altre dipendenze, a cominciare dai gruppi di auto-aiuto che sono utilissimi, soprattutto per i genitori che devono gestire in prima linea il problema" continua.

Per questo i Seri dell'Asl di Genova hanno avviato dei gruppi che cercano di aiutare i ragazzi colpiti sensibilizzandoli su un problema sempre più presente nel nostro mondo connesso. "Occorre soprattutto agire inserendo, prima che la situazione precipiti, un codice di disciplina rispetto all'uso dei tablet e dei cellulari" spiega Schiappacasse. "Devono essere imposti dai genitori o, se siamo nel caso di un adulto, dai familiari: vanno imposti dei limiti precisi all'utilizzo dello strumento". Insomma, come per tutte le cose, anche nel caso di tablet e smartphone va dato il buon esempio.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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