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Dopo aver detto il contrario, Facebook ha cambiato le regole sui post politici durante le elezioni

Le regole di Facebook stabilivano che i candidati non potessero utilizzare il social per attestarsi in anticipo la vittoria dell’appuntamento elettorale del 3 novembre, ma in queste ore è emerso che la misura non vale sempre. Per le parti politiche resta infatti possibile dichiararsi vincitrici nei singoli stati, compresi quelli fondamentali per prevalere sulla parte avversa.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nelle settimane precedenti alle elezioni statunitensi del 3 novembre, Facebook aveva annunciato che avrebbe impedito alle parti politiche di attestarsi la vittoria delle consultazioni in anticipo, allegando a eventuali interventi del genere dei pratici rimandi a fonti giornalistiche affidabili sull'andamento dello spoglio. Fin dall'inizio gli osservatori hanno ritenuto che la misura non fosse sufficiente a contenere il rischio di tensioni tra gli elettorati, e in queste ore sembra che la soluzione adottata dal social network sia solo parziale: da una parte infatti il social contrassegnerà come non veritiere le dichiarazioni premature relative all'esito delle elezioni; d'altro canto però non interverrà per nulla su affermazioni relative ai singoli stati, compresi quelli che vengono definiti come campi di battaglia il cui esito è valido per la vittoria generale.

Lo ha riferito il Wall Street Journal riportando una chiarificazione sul tema fornita da Facebook alla testata. Su Facebook le due parti politiche potranno attestarsi la vittoria dei singoli stati prima ancora che lo spoglio dei voti sia terminato: pubblicare interventi simili non provocherà alcun tipo di contromisura da parte dei moderatori del social e potrebbe dare in pasto a milioni di utenti informazioni potenzialmente errate senza verifica. È già successo in Florida, dove il governatore Ron DeSantis ha dichiarato Trump vincitore nel suo stato prima ancora che il risultato fosse certo dallo spoglio: in questo caso a posteriori si può effettivamente confermare quanto paventato con ore di anticipo; in altre situazioni però una dichiarazione del genere pubblicata come una notizia certa potrebbe essere poi contraddetta dai fatti, rischiando di provocare confusione e disordini.

Lo scontro tra Donald Trump e Joe Biden è infatti particolarmente acceso in alcuni stati definiti per questo come dei veri e propri campi di battaglia – o battleground states. Conquistare la maggioranza dei voti in uno di questi territori può letteralmente consegnare la presidenza nelle mani di uno dei due candidati; vien da sé dunque che affermazioni precoci sull'esito elettorale in uno di questi territori abbiano una valenza molto simile a una vera e propria attestazione di vittoria. La politica adottata da Facebook ignora completamente questo aspetto chiave delle elezioni e rischia di avere conseguenze tangibili sul clima politico e sociale successivo al termine dello spoglio.

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