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Due robot iniziano a parlare in una lingua sconosciuta: sospeso l’esperimento di Facebook

Nel corso degli ultimi mesi il team di Facebook ha realizzato una serie di esperimenti su alcuni sistemi di intelligenza artificiale (AI) dai quali è nata la prima conversazione della storia tra due impianti artificiali.
A cura di Matteo Acitelli
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Nel corso degli ultimi mesi il team di Facebook ha realizzato una serie di esperimenti su alcuni sistemi di intelligenza artificiale (AI) dai quali è nata la prima conversazione della storia tra due impianti artificiali. Nella giornata di oggi tutti i principali quotidiani del mondo riportano la vicenda di Bob e Alice, due bot che nel corso di un esperimento nei lavoratori di Facebook hanno iniziato a dialogare in una lingua deforme, completamente inventata da loro.

Dopo aver iniziato a scambiarsi informazioni in inglese con l'obiettivo di contrattare tra loro una serie di oggetti da dividersi tra cui due libri, tre palloni da basket e un cappello da cowboy, i due robot hanno iniziato a parlare in un nuovo linguaggio. Gli scienziati al lavoro presso gli uffici di Menlo Park hanno così deciso di bloccare l’esperimento poiché come spiegato dal ricercatore Mike Lewis alla redazione di FastCo, l'obiettivo era quello di realizzare bot in grado di parlare con le persone. Molti osservatori infatti guardando la scena hanno iniziato a preoccuparsi affermando che l’intelligenza artificiale stia iniziando a prendere il sopravvento sull'uomo. In realtà però si è trattato solo di un errore di programmazione da parte dei responsabili dell'esperimento che non hanno limitato alla lingua inglese, portando l'intelligenza artificiale ad utilizzare un linguaggio a noi sconosciuto ma per loro più efficiente.

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Secondo il professore britannico Kevin Warwick, esperto di robotica: "Questo esperimento rappresenta una pietra miliare per la scienza ma chi dice che non costituisce un pericolo nasconde la testa sotto la sabbia". Secondo il docente, intervistando dalla redazione del Sun, il pericolo c'è e non è da sottovalutare, soprattutto se una situazione del genere si verificasse con robot utilizzati in campo militare.

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