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“Durante il Prime Day abolite le misure anti Covid-19”: i dipendenti portano Amazon in tribunale

Secondo i dipendenti che hanno accusato Amazon, la multinazionale avrebbe fatto marcia indietro su alcune misure introdotte per garantire la sicurezza dei lavoratori senza pesare sulle loro valutazioni. Durante il Prime Day la forza lavoro sarebbe stata spinta a ritmi pericolosi che avrebbero messo a rischio il rispetto delle norme di igiene.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Mentre Amazon festeggia come di consueto i risultati straordinari del suo annuale Prime Day che avranno un impatto significativo sui profitti dell'azienda, alcuni dei dipendenti hanno deciso di portare il colosso dell'ecommerce in tribunale proprio per le condizioni di lavoro sostenute in quest'ultimo periodo. Lo ha rivelato Bloomberg, puntando i riflettori su una causa appena intentata ad Amazon dai lavoratori dello stabilimento di Staten Island, a New York: secondo quanto si legge nella denuncia, già dai giorni precedenti al Prime Day il gruppo avrebbe ristabilito ritmi di lavoro particolarmente intensi, che avrebbero messo a repentaglio la salute dei dipendenti e che lo stesso gruppo aveva allentato come misura anti coronavirus.

Nei mesi scorsi Amazon aveva rassicurato i dipendenti del fatto che operazioni come un lavaggio accurato delle mani e altri rallentamenti nei ritmi di lavoro dovuti al rispetto delle norme anti Covid-19 non avrebbero inciso sul tempo di pausa e sulla valutazione che l'azienda traccia per ciascun lavoratore. Stando alle testimonianze dei dipendenti fornite al giudice, negli scorsi giorni i supervisori hanno ripristinato le valutazioni per i singoli lavoratori e sono tornati a fare pressioni ai dipendenti sulla loro produttività, fino a minacciare licenziamenti per tutti coloro che si attardavano troppo nello svolgimento delle loro mansioni.

Amazon — riporta Bloomberg — ha ammesso di aver ripristinato l'utilizzo dei punteggi di produttività, ma ha anche affermato di aver lasciato ai dipendenti il tempo utile a lavarsi le mani e prendere le necessarie precauzioni contro il coronavirus sul posto di lavoro. Il processo stabilirà la legittimità o meno delle rimostranze dei dipendenti alla vigilia di un periodo particolarmente delicato: da una parte la stagione natalizia è dietro l'angolo e il gruppo si prepara a incassi record; dall'altra con la seconda ondata della pandemia già alle porte una parte della forza lavoro è legittimamente preoccupata per la propria salute all'interno degli stabilimenti.

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