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È bastata una maschera per ingannare il riconoscimento facciale cinese

Ad alcuni ricercatori della Kneron, società di San Diego (California) che si occupa di Intelligenza Artificiale, è bastato indossare una maschera per ingannare il sistema di riconoscimento facciale di due società cinesi ed effettuare pagamenti.
A cura di Francesco Russo
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La tecnologia sul riconoscimento facciale ha ancora molta strada da fare. Nell'ultimo periodo si è molto discusso sul sistema di riconoscimento facciale che viene sempre più adottato, in luoghi e in situazioni più disparate e, nella maggior parte dei casi, a scopo di sicurezza. E molto si è discusso dei sistemi che in Cina sono e stanno per essere adottati per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma proprio in relazione ai sistemi di riconoscimento facciale nel paese orientale, ad alcuni ricercatori della Kneron, società di San Diego (California) che si occupa di Intelligenza Artificiale, è bastato indossare una maschera per ingannare il sistema ed effettuare pagamenti. Il team dei ricercatori ha voluto testare il livello di sicurezza dei sistemi al momento adottati in Cina da AliPay e WeChat con risultati che alimentano, non poco, dubbi sulla effettiva sicurezza di questi sistemi.

Il riconoscimento facciale è da sempre visto come uno dei sistemi di sicurezza più sicuri ed impenetrabili perché si basa sui dati biometrici della persona. Di conseguenza il livello di sicurezza dovrebbe essere molto più alto dei sistemi più "tradizionali". Negli ultimi tempi il riconoscimento facciale è ormai approdato sugli smartphone e sono sempre più crescenti gli altri esempi, specie per abilitare gli acquisti in modo sicuro e veloce. Da questo punto di vista, la Cina è il paese che più di altri sta scommettendo su questa tecnologia, al punto da alimentare polemiche sul fatto che il governo cinese stia puntando su queste tecnologie allo scopo di raccogliere dati sempre più accurati sui propri cittadini.

Ma, a fronte del crescente fenomeno del riconoscimento facciale in Cina, alcuni ricercatori della Kneron, società di San Diego specializzata in Intelligenza Artificiale, hanno voluto testare meglio alcuni sistemi al momento adottati in Cina di cui si è anche molto discusso. I due sistemi testati sono quello di Alipay, piattaforma di pagamenti virtuali, e quello di WeChat, piattaforma di mesaggistica istantanea che ha sviluppato al suo interno un sistema di pagamenti. Nei due esempi i ricercatori cercano di mostrare, riuscendoci, come in realtà la tecnologia da questo punto di vista ha ancora molta strada da fare.

Infatti, un ricercatore è riuscito a ingannare i sistemi delle due compagnie cinesi semplicemente indossando una maschera in 3D del suo volto. In quel caso, il sistema ha validato come suo quel volto abilitando l'acquisto. In un altro esempio, lo stesso ricercatore, nella fase di riconoscimento alla stazione ferroviaria, riesce a superare i controlli indossando la maschera del suo volto.

Sono solo due esempi che mettono in discussione questi sistemi, molto simili a quelli che si vedono negli aeroporti, pensando a come sarebbe facile per un truffatore eludere qualsiasi controllo di riconoscimento facciale semplicemente indossando una maschera. E non è tutto, perchè lo stesso team della Kneron è riuscito a ingannare il sistema di controllo dell'aeroporto di Amsterdam, Schiphol, esibendo una foto dallo smartphone.

Le maschere che il team ha utilizzato sono state realizzate in Giappone e non sono facilmente disponibili, ma l'esperimento suscita forti preoccupazioni per quanto riguarda l'affidabilità di questa tecnologia, sempre più popolare nella prevenzione delle frodi. Il team di Kneron ha fatto sapere di essere riuscita ad ingannare, prima di questi esempi, molti sistemi di riconoscimento facciale, ma ha dovuto ammettere la sconfitta nel caso del sistema di riconoscimento adottato sull'iPhone X.

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