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Ecco la pistola in metallo, totalmente realizzata con una stampante 3D [Video]

Costruita da Solid Concepts, si tratta di un arma vera e propria che fa perciò discutere per le implicazioni in termini di sicurezza. Per realizzarla occorrono tuttavia macchinari voluminosi e che possono costare fino a un milione di euro.
A cura di Matteo Ferrara
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Una pistola fatta in casa? Non è proprio così. Pochi mesi fa, l'attenzione mediatica venne catturata da Liberator, la prima arma completamente stampata in 3D da un’associazione no-profit texana, la Defense Distributed. Nello specifico, si trattava di una pistola completamente di plastica (tranne un unico, piccolo componente metallico) e assemblata con stampanti 3D da poche migliaia di euro, i cui progetti e video del funzionamento furono pubblicati online lo scorso mese di Maggio.

A distanza di pochi giorni, il Dipartimento di Stato americano chiese però all’organizzazione costruttrice dell'arma di rimuovere dal suo sito i progetti del Liberator che, liberamente scaricabili, potevano essere utilizzati per creare armi e componenti da ogni utente.

Questa settimana però, la Solid Concepts, una delle più importanti società americane che si occupano di stampa 3D, ha realizzato e testato la prima pistola in metallo assemblata utilizzando esclusivamente stampanti 3D. Conseguentemente, se da un lato si è parlato molto delle possibilità offerte di queste recenti tecnologie, con questo esperimento che dimostra appunto come siano in grado di rendere possibile la costruzione non solo di forchette e cucchiai, ma anche oggetti che richiedono una meccanica di precisione e un’elevata resistenza agli sforzi; dall’altro si è discusso a causa delle implicazioni in termini di sicurezza, tradotti nella possibilità che chiunque sia in grado di prodursi la sua pistola all'interno del proprio garage.

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Dal canto suo, la società statunitense che si è vantata di aver prodotto la prima pistola legale costruita con una stampante 3D, non ha reso pubblici i progetti ed i file necessari per realizzare l'arma da fuoco ed ha precisato come l’esperimento servisse unicamente a dimostrare le potenzialità della stampa 3D; aggiungendo poi che nessuna nuova tecnologia è stata utilizzata per raggiungere questo risultato e che sarebbe stato possibile creare un’arma identica anche qualche anno fa (solo che nessuno ci aveva provato).

Un concetto che, al fine di sgombrare il campo dagli equivoci, è stato ribadito da alcuni responsabili di Solid Concepts in un’intervista a NBC, confermando come si sia trattato di un esperimento dimostrativo e non di un metodo alternativo di produzione: costruire una pistola con metodi classici è ancora molto più conveniente che stamparla. Inoltre è piuttosto difficile che qualcuno possa permettersi i macchinari utilizzati da Solid Concepts. Le normali stampanti 3D, che in genere assemblano strati di materiale plastico, costano a volte poche centinaia di euro, ma quelle usate per creare la pistola sono macchinari voluminosi e che possono costare fino a un milione di euro.

Hanno infatti bisogno di componenti e materiali rari e costosi, come speciali gas inerti, senza contare che alla lavorazione deve essere presente un esperto di metallurgia, mentre un armaiolo deve esaminare tutti i pezzi usciti dalla stampante, controllare che non presentino imperfezioni o errori, pulirli, limarli e quindi assemblarli.

Insomma, la realizzazione di un arma tramite stampante 3D non rappresenta di certo un'impresa fantascientifica, ma fortunatamente non si corre ancora il pericolo di temere che ogni utente possa avere una potenziale fabbrica di armi sopra la propria scrivania.

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