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Ecco la strategia dell’Italia per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale

Il documento pubblicato in queste ore dal Ministero dello Sviluppo Economico è il frutto del lavoro di 30 dei massimi esperti nostrani del settore, che hanno elaborato un piano da 800 milioni di euro per i primi 5 anni allo scopo di portare il Paese all’avanguardia in un settore cruciale per la sua futura competitività.
A cura di Lorenzo Longhitano
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intelligenza artificiale lavoro

Da oggi anche l'Italia ha un piano per lo sviluppo e l'adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale all'interno del Paese: lo ha annunciato in queste ore il Ministero dello Sviluppo Economico con la pubblicazione della "Strategia italiana per l'Intelligenza Artificiale", un piano da 800 milioni di euro in 5 anni che racchiude proposte e suggerimenti su come queste tecnologie possano essere messe al servizio dello sviluppo e del progresso in Italia. Il lavoro è già disponibile online ed è il frutto di un anno e mezzo di sforzi, durante il quale 30 dei maggiori esperti nostrani del settore si sono confrontati sui temi di machine learning, innovazione e trasformazione digitale nelle imprese.

Lo scopo della Strategia italiana per l'Intelligenza Artificiale

Lo scopo del piano pubblicato in queste ore è intensificare e coordinare gli sforzi degli attori pubblici e privati concentrati nello sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale, distribuendo ad esempio risorse economiche in modo efficiente presso i soggetti al lavoro in questo settore, attraendo nuovi talenti ed investimenti ed evitando sovrapposizioni o sprechi di energie quando possibile. Quello dell'intelligenza artificiale del resto è un settore il cui sviluppo secondo il Mise può "favorire l’innovazione e la competitività delle imprese, ponendo l'Italia all’avanguardia nella trasformazione digitale dei processi produttivi, garantendo anche la tutela occupazionale, sociale e ambientale".

D'altro canto però rimanere all'avanguardia in quest'ambito non richiede solamente competenze economiche e tecniche che vanno al di là delle risorse di qualunque singola singola società o gruppo di ricerca, ma vere e proprie sinergie tra tutti i soggetti coinvolti. Non per niente l'Italia non è che uno dei numerosi Paesi che nei mesi si sono dotati di un piano di coordinamento nazionale al riguardo. Cina e Stati Uniti — come sottolinea lo stesso documento pubblicato dal Mise — hanno stanziato cifre esorbitanti allo scopo di dominare il settore, e il Paese orientale si è posto l'obbiettivo di diventare la nazione numero uno in fatto di intelligenza artificiale entro il 2030.

Cosa c'è nel documento

Per l'Italia gli esperti del Mise hanno elaborato un piano che prevede lo stanziamento di più di 800 milioni di spesa pubblica nei prosismi 5 anni, e che comprende la creazione di un Istituto Italiano per l'Intelligenza artificiale: il nuovo soggetto dovrebbe rispondere a una cabina di regia inter-ministeriale di più ampio respiro per la trasformazione digitale del Paese ed essere in grado da una parte di attrarre finanziamenti e talenti di prima classe nel mercato internazionale; dall'altra di coordinare e stimolare gli sforzi di istituti di ricerca e aziende attivi nei campi attinenti allo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale nel Paese, come 5G, industria 4.0, servizi, pubblica amministrazione, manifattura e molti altri.

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